La Dichiarazione Sostitutiva Unica

L’Italia è un paese crocevia del Mediterraneo, paese di transito, di emigrazione e di Immigrazione; così come è noto che vanti da sempre grandi capacità di accoglienza sia in termini di solidarietà che di welfare state. Recenti casi di cronaca stanno rivelando, però, una perdita di questa “sensibilità” nei confronti dei cittadini stranieri, che ha portato molti comuni ed enti locali ad assumere provvedimenti ingiusti proprio a discapito di questi ultimi, nell’accesso a forme di prestazioni sociali agevolate. 
In Italia, agevolazioni e bonus per il ticket sanitario, per la retta dell’asilo nido, per l’assegno alle famiglie numerose, passando per le borse di studio, bonus bebè o sconti su acqua, luce e gas, vengono riconosciuti non in base alla nazionalità di appartenenza ma in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), strumento che quantifica quanto si è meritevoli di aiuto. 
Non è quindi vero che gli stranieri residenti in Italia hanno un trattamento privilegiato rispetto agli italiani che consentirebbe loro di accedere a tali aiuti attraverso una corsia preferenziale: è vero esattamente il contrario e cioè che la procedura ISEE prevede un’unica modulistica, identica per italiani e stranieri, che parte da una dichiarazione del richiedente nella quale, italiani e stranieri, sono entrambi tenuti a dichiarare i redditi e i beni detenuti. A tale dichiarazioni seguono i controlli di INPS e di Agenzia delle Entrate. Solo dopo i controlli viene rilasciata l’attestazione ISEE, che non è quindi una autocertificazione, ma l’esito di una procedura. L’ISEE, come ogni anno, scade il 15 gennaio e pertanto, proprio in questi giorni, la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) necessita di essere aggiornata per accedere a nuove prestazioni sociali agevolate oppure per continuare ad averne i benefici relative alle richieste già in corso. 
Per DSU s’intende quel documento che raccoglie i dati anagrafici del nucleo familiare, del patrimonio immobiliare (casa di proprietà, contratto di affitto, ecc.), dei risparmi vari, della somma dei redditi percepiti nell’anno precedente, del numero di componenti del nucleo familiare e dell’età dei figli a carico. Portando con sé tutta la documentazione aggiornata, oltre ai codici fiscali e ai documenti di identità di tutti i componenti del nucleo familiare, l’interessato potrà richiedere gratuitamente ai CAF (Centro Assistenza Fiscale) autorizzati, al Comune, oppure online all’INPS, il rilascio della nuova certificazione ISEE che sarà pronta entro 15 giorni dalla presentazione della nuova DSU.

Eugenio Mastrovito

18 gennaio 2019 – © Riproduzione riservata

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