La De Amicis che verrà

[di Francesco Bonito]

Con legittima soddisfazione, dal Comune fanno sapere che sta per partire la fase realizzativa del progetto di ristrutturazione dell’ex scuola Edmondo De Amicis che, grazie al finanziamento europeo Programma Integrato Città Sostenibile (conosciuto con l’acronimo PICS), diventerà – secondo la definizione ricorrente nella documentazione allegata alla progettazione esecutiva del progetto – l’hub social-art-food Battipaglia, un “incubatore” a sostegno della cultura e della dieta mediterranea. 
Ora, al di là della roboante e burocratica definizione, abbiamo deciso di approfondire il progetto, per essere in grado di capire e trasmettere ai lettori in modo chiaro, cosa diventerà l’ex scuola elementare tanto cara alla memoria di tutti i battipagliesi. 
Il progetto è stato definitivamente approvato in giunta comunale lo scorso 29 luglio, e rientra nei tre interventi – di valore economico complessivo di poco superiore agli 11 milioni di euro – finanziati dalla dotazione finanziaria assegnata dalla Regione Campania. Accanto alla ristrutturazione della De Amicis sono previsti, infatti, la rifunzionalizzazione di tre micro-nidi per l’infanzia (quelli di via Indipendenza, via Magellano e via Turco) e l’efficientamento energetico dell’illuminazione stradale. 
Secondo le valutazioni dei tecnici comunali, l’ex edificio scolastico si trova in scarse condizioni di conservazione: come molti sanno, la scuola fu chiusa nel 2002 per essere oggetto di accertamenti volti ad aumentare il livello di sicurezza compatibilmente con la destinazione d’uso. Da allora è stata chiusa e considerata inagibile fino a quando, nel dicembre 2014, i tre commissari (Iorio, Picarone e Ferrara) la riaprirono al pubblico, non più come scuola bensì come spazio espositivo e location per eventi culturali. Da tempo si parla di una ristrutturazione; da qualche settimana questa speranza è diventata certezza.
Il progetto approvato prevede in primis interventi di consolidamento strutturale e adeguamento alle nuove norme tecniche antisismiche, al fine di restituire agibilità all’edificio ed evitare ulteriori deterioramenti, oltre a un intervento per efficientamento energetico e l’adeguamento degli impianti. 
Ma cosa ospiterà la nuova De Amicis? A giudicare dal progetto, tantissime cose: tra le altre una biblioteca comunale innovativa, laboratori tematici su cultura/arte, con particolare attenzione alla difesa e alla divulgazione della Dieta Mediterranea.
Le dimensioni e l’importanza dell’edificio consentiranno di creare anche un Museo e di destinarne una parte anche a scuola di alta formazione, in particolare il progetto prevede l’istituzione di una Scuola del gusto e della Dieta Mediterranea, oltre alla realizzazione di una Scuola-laboratorio per le arti applicate, orientata prevalentemente al Teatro. Il tutto per una spesa totale di 7.100.000 euro, interamente finanziata dai PO FESR 2014/2020.
Per noi di Nero su Bianco, che da anni promuoviamo la rinascita dello storico edificio, avendo trattato l’argomento tante volte in questi 15 anni, è molto interessante leggere – nella relazione allegata al progetto – le motivazioni che portano al recupero e riutilizzo della ex scuola: “La De Amicis è sempre stata per i Battipagliesi la scuola per eccellenza, quella in cui hanno studiato intere generazioni. La proposta è stata elaborata con la specifica finalità di voler rispondere ad una spinta popolare che vuole la riapertura della scuola De Amicis per restituirla alla libera fruizione dei cittadini battipagliesi. E non trascurabile è l’obiettivo di valorizzazione del patrimonio storico della città, in quanto questo edificio pur non essendo vincolato dalla Soprintendenza rappresenta un indiscutibile bene dal forte valore storico e simbolico per la comunità locale. (…) Ciò che il progetto vuole indicare è una nuova possibilità di ripartire dalle radici della propria storia culturale per orientare la crescita futura.  Proprio quello che questo giornale da sempre propone per la nostra città e che auspica possibile.

13 settembre 2019 – © Riproduzione riservata

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