Il Marrubio
[di Simona Otranto, erborista]
Siamo in un’epoca storica dove si presta molta attenzione alle piante provenienti dall’estero, appartenenti ad altre tradizioni e altre culture. Validissimi rimedi, niente da obiettare. Pensiamo ad esempio alla Curcuma, allo Zenzero, alla Withania, al Ganoderma e chi più ne ha più ne metta!
Spesso, però, guardando l’erba del vicino si tende a trascurare, dimenticare, sottovalutare “l’erba di casa nostra”, quella che apparentemente è meno verde. Una di queste piante, diffusa nei pascoli e nelle zone ruderali di tutta Italia è il Marrubio, Marrubium vulgare L. chiamato comunemente Erba Apiola o Marrubio bianco dal colore dei fiori (per distinguerlo da quello nero Ballotta Nigra). La droga è costituita dalle parti aere della pianta e dalle sommità fiorite ed è una di quelle piante indispensabili per l’erborista in quanto rientra in numerosissime preparazioni tradizionali ed è, per le sue caratteristiche, difficilmente sostituibile con altra pianta.
I principali principi attivi sono sostanze amare diterpeniche che hanno nella marrubina la componente più significativa, oltre a composti chimici tipici della famiglia delle Lamiaceae a cui appartiene: tannini, mucillagini, acido caffeico e modeste quantità di olio essenziale. Presenti anche acido ursolico e colina.
Già Galeno (II secolo d. C.) lo raccomandava per la tosse e le affezioni respiratorie e S. Ildegarda lo consigliava, inoltre, anche per le ernie intestinali e la sordità.
PROPRIETÀ
Il Marrubio ha riconosciute proprietà balsamiche, tossifughe, espettoranti, fluidificanti dei muchi. Queste caratteristiche ne fanno un buon rimedio nelle malattie polmonari catarrali. La frazione amara contenuta è responsabile delle virtù digestive e coleretiche. Si utilizza in combinazione con altre piante per i disturbi epatobiliari: migliora infatti la funzionalità del fegato. Emmenagogo, agisce, secondo altri studi, anche come antiossidante, ipotensivo, ipoglicemizzante, dimagrante. Ha proprietà febbrifughe: efficace in particolare sulle febbri di origine intestinale. Per uso estero è stato tradizionalmente impiegato come blando detergente per ulcere piaghe e croste.
RICETTARIO
Tisana per le vie respiratorie (decotto) si tratta di una formulazione che fluidifica i muchi e favorisce l’espettorazione.
– Marrubio 30g
– Enula 20g
– Eucalipto 15g
– Timo serpillo 10g
– Altea 10g
– Issopo 10g
– Pino gemme 5g
Tisana disintossicante epatica (decotto)
– Marrubio 30g
– Rabarbaro 5g
– Camedrio 30g
– Assenzio 25g
– Boldo 10g
Tisana ipotensiva (infuso)
– Marrubio 35g
– Biancospino 30g
– Passiflora 35g
Tisana Dimagrante (infuso)
– Marrubio 50g
– Malva 20g
– Asparago 10g
– Menta 10g
– Finocchio 10g
Sulle dosi e precise modalità di preparazione e assunzione chiedere consiglio all’erborista che a seconda dell’età, caratteristiche fisiche ed eventuali patologie individuali, saprà consigliarvi al meglio. Le succitate preparazioni fanno tutte parte della tradizione erboristica mediterranea. Niente è a caso!
24 gennaio 2020 – © Riproduzione riservata