Battipagliese, quale futuro?
[di Carmine Lione]
Registrata la sospensione dei campionati e in attesa di capire come sarà possibile tornare a far calcio, in casa bianconera ci ha pensato il patron Mario Pumpo a togliersi qualche sassolino dalla scarpa, annunciando il suo dietrofront rispetto al ruolo di presidente e appellandosi a forze imprenditoriali che abbiano a cuore il rilancio di un nuovo progetto calcistico.
Come confermato dallo stesso Pumpo, se nell’era pre-virus l’interesse del presidente del Buccino poteva lasciar ben sperare, non è scontato che alla ripresa la situazione resti la medesima; quel che è certo è che lo spettacolo indecoroso dell’ultima annata bianconera ha mortificato una piazza costretta ad assistere a colpi di scena in sequenza, tra retrocessione più che virtuale, dimissioni, allontanamenti, cambi di guida tecnica, scioperi, atleti della “cantera” mandati allo sbaraglio, e tanto altro.
Al momento, parlare di futuro calcistico a Battipaglia è difficile. La garanzia di Pumpo in merito all’iscrizione al prossimo campionato di Eccellenza pare una di quelle elargizioni che, orfana di una efficace progettualità, ha poco o nessun senso. Come ci ricordano i più piccoli – e un tempo tutti lo siamo stati – si faccia prima la conta dei compagni di gioco e, se possibile, si consideri attentamente se e quanto gli eventuali partecipanti abbiano davvero voglia di divertirsi con un “giocattolo” che è ormai ridotto in mille pezzi. Perché, a ben vedere, il difficile consisterà proprio nel tentare di ricostruirlo, impegno complicato, non adatto a tutti, ancor meno a chi si spazientisce facilmente.
30 maggio 2020 – © Riproduzione riservata