Saturimetro provinciale

[di Stefania Battista]

Altra seduta consiliare anomala. L’assise cittadina si è riunita questa volta nel salotto comunale per consentire il necessario distanziamento e venire incontro alle richieste della maggioranza dei consiglieri, insoddisfatti delle videoconferenze. Non tutti, però, erano in aula. Tanto che i soliti problemi di connessione non hanno mancato di interferire con lo svolgimento della seduta. Il consiglio comunale si è aperto con un doveroso omaggio al compianto Silvio Petrone. Dal consigliere Gerardo Motta la proposta di intitolargli la piazza dove ha sede la Banca Campania Centro, ripresa dalla sindaca che ha però suggerito di dedicargli una strada delle “Comprese”, via Sica, zona particolarmente cara a Petrone. Ricordata da alcuni consiglieri anche la maestra Poldina, madre di Cecilia Francese, scomparsa in piena emergenza Covid.

Ma l’argomento che più ha tenuto banco è stato, ancora una volta, quello della ormai famosa delibera provinciale. A riportare l’attenzione sul discusso provvedimento il consigliere Pino Bovi che, nel suo intervento, ha chiesto alla prima cittadina se sia venuta a conoscenza dell’intervento di un giovane ricercatore universitario che, analizzando la relazione tecnica sulla cui base si fonda la dichiarazione di Battipaglia come “territorio saturo”, ha scoperto un banale quanto macroscopico errore di calcolo.
Bovi ha spiegato quanto il ricercatore, Angelo Minelli, aveva evidenziato. Sono stati sommati 24 valori, ma la successiva divisione è stata effettuata per soli 20. Un calcolo corretto avrebbe pertanto escluso Battipaglia dal limite di soglia fissato. La considerazione di Bovi-Minelli, però è stata rigettata dalla sindaca la quale, ammettendo di non conoscere il ricercatore nonostante faccia parte della consulta comunale per l’Ambiente, ha però fatto intendere che era a conoscenza del video di cui Bovi aveva parlato ma che “non si poteva certo mettere in dubbio che l’architetto Cavaliere, dirigente dell’ufficio Ambiente della Provincia, non sapesse neppure fare un conto”.
Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore Davide Bruno che, evitando di entrare nel merito dei conti giusti o sbagliati, ha sottolineato che «I calcoli sono nella relazione, non nella delibera e la delibera dice espressamente che Battipaglia è un territorio saturo. Dunque è stato fatto un passo avanti nella difesa dell’ambiente cittadino».
L’argomentazione di Bruno non ha convinto del tutto, poiché un imprenditore che dovesse vedersi respinta un’autorizzazione a installare un impianto sul territorio potrebbe agevolmente contestare la validità tecnica posta a base del deliberato provinciale.
L’amministrazione, però, ha respinto l’idea di chiedere chiarimenti alla Provincia e di presentare eventuali ricorsi al Tar. «Finalmente abbiamo una delibera che dichiara che a Battipaglia non si possono più aprire impianti né ampliare quelli esistenti – ha detto ancora l’assessore – e noi vogliamo far ricorso?». 

Nella foto: Pino Bovi

13 giugno 2020 – © Riproduzione riservata

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