La violenza psicologica
L’impressione maturata in anni di confronto con il pubblico che partecipa agli eventi di sensibilizzazione di Non sei sola Battipaglia così come, molto spesso, dalle testimonianze dirette delle donne che accompagniamo nel percorso legale e psicologico per uscire da un’esperienza di violenza, è che donne e uomini non abbiano reale percezione di quanti comportamenti possono rientrare sotto la dicitura «violenza».
È opinione diffusa, ad esempio, che la violenza si esprima solo attraverso femminicidi, aggressioni fisiche, stupri ma non si considerano violenza tutti quegli atti che riguardano la quotidianità: umiliazioni, ricatti emotivi, linguaggio sessista e colpevolizzazioni. È invece importante ricordare che non esiste violenza fisica che non sia stata preceduta da qualche forma di violenza psicologica. La violenza psicologica è infatti trasversale alle altre forme di violenza: hanno tutte l’effetto di provocare discriminazione e assoggettamento. Alcune delle strategie alla base della violenza psicologica, che si manifesta all’interno di una relazione di coppia asimmetrica, sono costituite da gelosia, aggressioni verbali, minacce, critiche avvilenti volte a minare l’autostima della persona, umiliarla, svalutarla e ridicolizzarla. La violenza psicologica è caratterizzata da particolari comportamenti e atteggiamenti che si ripetono e si rafforzano nel tempo: lo scopo è controllare e sottomettere l’altra persona convincendola, in forma più o meno esplicita, di una condizione di inferiorità e sottomissione.
La violenza psicologica si manifesta con espressioni inizialmente subdole e difficili da individuare e può provocare, nella vittima, una vera e propria distorsione interpretativa, sia del fenomeno violento in sé, sia della conseguente rappresentazione che la vittima fa/ha di sé stessa: non riconoscere la gravità della condotta del partner significa giustificarne le azioni e perpetuare meccanismi difensivi, di dissociazione e rimozione.
Come sancito dall’art. 3 della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne (Convenzione di Istanbul), con il termine «donne» sono da intendersi anche le ragazze di meno di 18 anni. I nostri interventi partecipativi negli istituti scolastici cittadini ci restituiscono spesso la percezione che l’aggressività tra i più giovani sia sottovalutata: viene più facilmente interpretata come impulsività o immaturità. Le forme di violenza psicologica ed emotiva sono invece in forte aumento proprio nelle fasce dei preadolescenti e adolescenti: basti pensare al fatto che gli ambienti digitali (soprattutto i social network) non sono neutri rispetto al genere e la più recente attenzione ai fenomeni di body-shaming e revenge-porn ne sono l’esempio più evidente. Comprendere e identificare modelli relazionali sani, modi di comunicare in forma non ostile, ricevere supporto e spazi necessari per il benessere a un tempo fisico ed emotivo rappresenta il percorso principale per riconoscere (e, se del caso, superare) ogni forma di violenza, a partire da quella psicologica.
Non sei sola Battipaglia – contro la violenza sulle donne offre assistenza legale e psicologica alle donne vittime di violenza. Il numero di emergenza, attivo h 24, è 327 891 9439
Rossella Citro, psicologa
5 settembre 2020 – © Riproduzione riservata