Tony Mitraglia, il topo di Battipaglia | di Antonio Inverso

Mi chiamo Tony, Tony Mitraglia e sono un topo.  Vivo da sempre a Battipaglia. Questa città mi ha dato molto e più passa il tempo e più mi offre cose nuove. L’immondizia nelle strade non è mai mancata, trovo rimasugli ovunque, sporcizia dove rotolarmi, il cibo poi non è mai stato un problema. Si, noi topi a Battipaglia ci troviamo proprio bene. Qui ho messo famiglia, sto con Rita, che proprio ieri ha partorito di nuovo, una cucciolata di 12 topini. Rita non è di Battipaglia, l’ho portata io qui un pomeriggio di 8 mesi fa. Era estate ed ero andato a godermi la campagna fuori città. Improvvisamente sentii nell’aria odore di topi, tanti, odore di paura e di lacrime. Subito dopo ne sentii i versi e poi, improvvisamente, li vidi correre verso di me. Tra loro c’era lei, bella, di quella bellezza autentica  che nemmeno la sofferenza riesce a trattenerne l’esplosione.
La folla urlante mi attraversò e quando lei mi fu davanti non esitai ad afferrarla. Tenendola stretta, la guardai negli occhi e le chiesi: 
– Perché scappate?
– Siamo in fuga da una derattizzazione. È terribile, muoiono a centinaia, in modo orribile, orribile. Lasciami e mettiti in salvo anche tu.
La sua voce non era meno bella di lei, le dissi:
– Seguimi, ti porto al sicuro.
– Dove?
– A Battipaglia.
– E chi ti dice che lì saremo al sicuro, se derattizzano anche lì?
– A Battipaglia? Impossibile. 
– Come fai a esserne certo?
– Perché lì ci amano, ci proteggono.
– Ma se gli umani ci odiano!
– Non lì, non lì.
– Non ti credo!
– Dove trovi un altro posto dove si prendono la monnezza di altre città?
– Quanta?
– Tanta! 81 comuni, più di 20 impianti di trattamento rifiuti, discariche abbandonate e mai bonificate, cittadini zozzoni che buttano monnezza ovunque! Presto amplieranno anche il sito di compostaggio!
– E credi che gli abitanti di quel posto lo facciano per noi? Magari sono solo fessi…
– Non ho tutte le risposte, baby.
Rita stava per cedere, l’avevo quasi convinta, ma era ancora diffidente, mi guardò e disse:
– Non fidarti degli umani, non durerà per sempre. Presto arriverà qualcuno che farà valere ilfattore di pressione e nessuno potrà più scaricare rifiuti!
– Ci credi davvero?
Si aprì in un sorriso e mi disse:
– No 
Andammo via insieme, la luce del suo sorriso offuscò il sole. 
Faceva sera sulla provinciale, quando qualcuno, da un veicolo in corsa, lanciò due sacchetti di spazzatura dal finestrino. Trovammo un sacco di cose buone, una mangiata epica. Guardai nel secondo sacchetto, mi si illuminarono gli occhi…
– Rita vieni!
– Cosa sono?
– Pannolini usati! 
– Grande!
Entrammo nel sacchetto e ci accovacciammo nell’ovatta. Lei poggiò la testa sul mio petto e disse:
– Ti batte forte il cuore…
– Ti amo Rita, resta con me.
– Ci penserò.
Il mio petto, ad ogni respiro, le sollevava la testa, mentre la mia mente era in subbuglio in attesa di una sua risposta. Rita invece dormiva serena, con il cuore tranquillo. Lei la risposta la sapeva già.

Antonio Inverso

18 dicembre 2020 – © Riproduzione riservata

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