L’adolescenza: l’età prima dello svincolo

[di Anna Lambiase, psicologa]

L’adolescenza è, da sempre, un’età estremamente delicata e che mette a dura prova il ruolo genitoriale. Non a caso, durante questo periodo, il genitore risente di momenti di forte frustrazione in quanto ogni occasione è buona per cominciare una discussione. Molti psicologi definiscono l’adolescenza come “il periodo che precede lo svincolo dalla famiglia”; infatti, è allora che cominciano le prime relazioni deputate alla separazione dalla famiglia di appartenenza. Si ha il passaggio dal pensiero concreto a quello astratto, quindi si comincia a riflettere, a pensare, ad astrarre, e si vive in una forte immaturità che si traduce in instabilità. I genitori, da punti saldi e fermi, le cui parole sono verità, vengono messi in discussione e si iniziano a percepire i punti deboli e le mancanze.
Quindi, entrano in scena nuovi modelli di identificazione. Il raggiungimento dell’adolescenza di un figlio diviene un momento critico nel ciclo vitale di una famiglia. Le posizioni familiari vanno ridefinite e iniziano le esperienze all’esterno. La relazione con il genitore diviene meno asimmetrica e si ricerca un maggior confronto. Questa rimodulazione comporta una serie di conflitti che, in realtà, non sono altro che un ottimo terreno di prova per i genitori. Saperli gestire in maniera flessibile aiuta il figlio a sperimentare una sua indipendenza e a sapere di poter contare sul ritorno a casa, quando necessita di una sana dipendenza familiare. I conflitti, non sono di per sé patologici, fanno parte dell’esistenza umana e portano con sé soluzioni, impediscono la stagnazione. Tuttavia, un conflitto deve presentare determinate caratteristiche perché sia funzionale alla crescita dell’intera famiglia.
Il conflitto costruttivo, ad esempio, deve essere chiaro, limitato in tempi e in temi e deve acquisire nuove informazioni di contenuto ma non sulla relazione. Cominciare una discussione con: “Tu non capisci nulla, sei come tuo padre” (ad esempio), comporta una risposta di difesa che scatena un’escalation di botta e risposta che non permette di trovare una soluzione al problema che è si è sollevato. Una ricerca (Jackson e Yalom) condotta su un campione di otto famiglie nelle quali i figli adolescenti soffrivano di malattie psicosomatiche, ha evidenziato che in esse si riscontrava particolare rigidità nelle regole, inibizione all’espressione emotiva ed evitamento del disaccordo. Ma, allo stesso tempo, è utile ricordare che “l’autonomia si sviluppa solo rispetto all’autorità”: perciò i genitori iper permissivi che delegano tutto ai figli impediscono ai figli di diventare realmente autonomi, in quanto solo i genitori che esercitano il loro potere, possono perderlo. Questo perché, divenire autonomi e avere uno svincolo funzionale e sano, equivale alla capacità di fare le proprie scelte in maniera serena ed autonoma, tenendo conto delle opinioni altrui ma anche delle proprie.

13 marzo 2021 – © riproduzione riservata

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