Compagnia Avalon, trionfo a Gorizia
[di Romano Carabotta]
Miglior attore non protagonista, miglior attrice non protagonista, miglior attore protagonista, miglior regia e migliore spettacolo: sono i cinque premi assegnati alla battipagliese Compagnia Avalon, protagonista di un vero e proprio trionfo al 30esimo Festival Teatrale Internazionale Castello di Gorizia – Premio Francesco Macedonio, coronando, così, un percorso di circa otto anni, durante i quali ha preso parte ai più importanti festival di caratura internazionale.
La Compagnia ha messo in scena Le voci dentro, tra i capolavori più noti di Edoardo De Filippo: Alberto Saporito, protagonista della commedia, sogna che uno dei membri della famiglia Cimmaruta, sua vicina di casa, abbia commesso un omicidio. L’indomani, egli denuncia l’assassinio, in realtà mai verificatosi: i familiari stessi, tuttavia, inizieranno ad accusarsi l’un l’altro, pur essendo tutti innocenti. Le “voci dentro” sono, dunque, i pensieri e i sospetti che i Cimmaruta covano verso i loro familiari, e che si manifestano alla prima occasione.
«Si tratta di un’opera scritta nel 1948 ma di straordinaria attualità – spiega Gerry Petrosino, regista e attore protagonista dello spettacolo – poiché il nostro è il tempo della incomunicabilità, e i media ce lo testimoniano».
La Compagnia, che nasce nel 1999, oggi conta 15 attori e porta avanti un meticoloso lavoro di analisi dell’opera che sarà poi rappresentata: «L’idea – continua Petrosino – è portare in scena opere mirate: in precisi momenti dell’esistenza della Compagnia, quando magari all’esterno c’è qualcosa che ci disturba, abbiamo l’esigenza di comunicare il nostro disagio, lanciando un messaggio secondo le nostre capacità, proprio attraverso il teatro».
Quando gli chiediamo quanto pesi per una Compagnia come questa la mancanza di un teatro in città, Petrosino risponde così: «L’attore ha l’esigenza determinante di sentire addosso il teatro e l’atmosfera che esso promana. Certamente avvertiamo la mancanza a Battipaglia di un luogo del genere. Per fortuna, però, da qualche anno, abbiamo il Teatro Giuffrè, per il quale sento davvero di ringraziare Vito Cesaro, che nonostante le difficoltà legate alla recente pandemia, riesce a mantenerlo vivo. Sta a noi battipagliesi fare in modo che almeno questo luogo resista: la città dovrebbe riprendere a frequentarlo, appena possibile, manifestando, così, l’esigenza di andare a teatro».
La Compagnia, felice di questo successo, guarda già al futuro: «Questo spettacolo resta nel nostro bagaglio, ma stiamo già preparando Così è se vi pare di Luigi Pirandello, il prossimo spettacolo che ci auguriamo di presentare negli stessi Festival che hanno premiato il nostro ultimo lavoro».
Nella foto: Jerry Petrosino
15 maggio 2021 – © riproduzione riservata