Attori per caso
[di Antonio Abate]
Uno dei settori in cui Battipaglia è più vivace è quello del teatro amatoriale: tante le compagnie e i laboratori teatrali. Dopo più di un anno di sospensione delle attività dovuta alla pandemia, i teatranti di casa nostra stanno pian piano riprendendo le attività. Nero su Bianco, come in passato, segue con grande ammirazione il mondo del teatro battipagliese e vuole continuare a farlo, ricominciando dalla compagnia Attori per caso di Luca Landi.
Appassionato di teatro fin da piccolo, Luca Landi fonda la sua compagnia nel 2009. Oggi “Attori per caso” è una realtà consolidata nel nostro territorio e sta già cominciando a lavorare in modo professionale con progetti di respiro regionale e nazionale. Parlando del periodo di pandemia, Landi ricorda quei mesi difficili: «Il lockdown è stato per tutti un momento di smarrimento. La vita di ognuno di noi ha subito drastici cambiamenti e le difficoltà non sono state poche. Per il mondo dello spettacolo è stata davvero dura. La nostra compagnia avrebbe dovuto debuttare a Battipaglia il 15 marzo 2020 con uno spettacolo che, ironia della sorte, aveva come titolo: “È la fine del mondo”, ma il 9 marzo c’è stata la chiusura di tutto».
Con il periodo di chiusura totale ormai alle spalle, le associazioni teatrali hanno potuto riprendere le attività. Una ripresa caratterizzata, però, dall’incertezza: «Il non poter programmare è stato il problema cardine di questo periodo – sottolinea Landi – In questo anno però non abbiamo abbandonato i più giovani del gruppo. I ragazzi hanno infatti lavorato su un docu-corto dal titolo “Diario Asintomatico – un giorno, riguardandoci, poi…”. Un insieme di monologhi scritti e interpretati da ragazzi sulle loro frustrazioni e le ansie provocate dalla pandemia. Un momento sicuramente formativo per noi, ma anche toccante ed emozionante e che ci ha spinto a rimetterci in gioco per programmare i mesi che verranno».
Nei mesi del lockdown le istituzioni non sono state vicine in modo adeguato al mondo dello spettacolo. Landi lo sottolinea con parole dure: «Le istituzioni dovrebbero dare più spazio, concedere di più e semplificare la burocrazia che diventa sempre più complicata da gestire. Fare teatro, arte, è un lavoro a tutti gli effetti e ha anche le sue spese. Un supporto concreto da parte delle istituzioni non guasterebbe e ci consentirebbe quantomeno di rimanere a galla».
17 luglio 2021 – © riproduzione riservata