La via d’uscita
[di Roberto Lembo, medico pediatra]
Sconcertato, ebbene sì, sono sconcertato nell’assistere alle manifestazioni dei no-vax contro la vaccinazione Covid. Ma ancora più sconcertata è mia figlia, specializzanda in anestesia e rianimazione a Milano. Lo scorso anno lei e tanti altri suoi colleghi hanno dovuto fronteggiare l’improvvisa e crescente marea di malati Covid che ha sommerso i loro reparti ospedalieri e hanno toccato con mano, sgomenti, il suo carico terrificante di sofferenza, dolore e morte.
Ma tutto questo sembra non bastare a far capire che la vaccinazione contro il Covid è essenziale per evitare ulteriori sofferenze e vittime. Ad oggi in Italia abbiamo avuto circa 4 milioni e 310mila casi di Covid, con circa 128mila morti che ancora piangiamo. La fascia di età che più ha pagato in termini di mortalità è quella degli ultracinquantenni che in Italia al momento sono circa 28 milioni. Considerando il tasso di letalità accertato (CFR – Case Fatality Rate – indica quante persone ammalate probabilmente moriranno, su 100 affetti, di quella stessa malattia) del 4,34%, se per assurdo tutti i 28 milioni di ultracinquantenni non si vaccinassero e dovessero contrarre la malattia avremmo teoricamente un altro milione e 200mila decessi. Ogni numero di questa cifra è una persona con la sua storia e i suoi affetti e che una volta contratta la malattia percorrerebbe un tragitto caratterizzato da ricoveri, terapie invasive, dolori e sofferenze fino alla morte. Solo la vaccinazione può evitare che tutto ciò accada. È accertato che circa 1 persona su 100.000 vaccinati può presentare una reazione avversa grave, ma non dimentichiamo che su 100.000 infettati Covid, ne possono morire ben 4340!
Vaccinarsi non è solo un atto di responsabilità personale, in quanto si evita a sé stessi una malattia potenzialmente mortale, ma soprattutto collettiva, perché si riduce drasticamente la probabilità di trasmetterla ad altri. Per questo motivo ai numerosi genitori che mi telefonano per chiedere se sottoporre a vaccinazione Covid i loro figli ultradodicenni, la fascia di età caratterizzata dalla più bassa probabilità di decessi, consiglio di vaccinarli senza indugi. Evitare la vaccinazione non è un atto di libertà individuale ma semplicemente una manifestazione di egoismo: una società può definirsi matura quando difende il bene comune. Non ci si vaccina solo per andare liberamente al ristorante, al cinema o allo stadio, per prenotare una vacanza o per salvaguardare l’economia, ma per tutelare il bene supremo che è lo stato di salute, presente e futuro, della collettività. Sì, perché con questo virus noi tutti dovremo fare i conti anche negli anni a venire.
La campagna vaccinale, malgrado i no-vax, sta procedendo spedita. Se consideriamo solo la categoria degli ultracinquantenni, ne sono stati vaccinati completamente già oltre 20 milioni: il che significa 900mila potenziali decessi evitati! Circa l’ottanta per cento dei soggetti attualmente ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati, tra loro anche parecchi no-vax.
31 luglio 2021 – © riproduzione riservata