La teoria degli umori
[di Simona Otranto, erborista]
Durante un breve soggiorno a Verona, ho scovato presso la rinomata Libreria Antiquaria Perini un cofanetto di custodia in tela verde che subito ha attirato la mia attenzione. Un incunabolo in facsimile, compreso di commentario, impaginato e stampato in 750 esemplari dalla stamperia Valdonega di Verona.
Noto anche con i titoli di Herbarius moguntinus, Herbarius latinus e Aggregator de simplicibus, il Tractatus de Virtutibus Herbarum di Arnaldo De Vilanova, dato alla luce per la prima volta a Magonza nel 1484 dal grande stampatore Peter Schöffer, uno dei collaboratori di Gutenberg nell’avvio della stampa, conobbe una grande fortuna editoriale. Il testo si presenta come un compendio, controllato e ordinato, delle conoscenze mediche e farmaceutiche della tradizione classica e medioevale, basate sull’uso delle piante medicinali, 150 delle quali sono illustrate e descritte nel volume. Perché raccontarvi di questo libro? Per introdurre la teoria degli umori che rappresenta il più antico tentativo, nel mondo occidentale, di fornire una spiegazione eziologica dell’insorgenza delle malattie, superando la concezione superstiziosa, magica o religiosa.
In questo trattato, infatti, risalente come accennato alla fine del ‘400, le malattie e i rimedi sono inquadrati all’interno di un complesso di teorie mediche e filosofiche risalenti alle scuole di Empedocle e di Ippocrate, poi rielaborate da Galeno e arricchite dal passaggio attraverso la cultura araba e la Scuola Medica Salernitana, secondo cui tutte le cose esistenti sono formate da quattro elementi fondamentali: la Terra, l’Acqua, l’Aria e il Fuoco che posseggono a coppie altrettante qualità fondamentali (il Caldo, il Freddo, il Secco, l’Umido).
Secondo la teoria umorale, nel corpo umano i quattro elementi partecipano alla natura dei quattro umori dell’organismo (sangue, flemma, bile gialla o chólera, bile nera o melancholia). La Terra corrisponde alla melancholia, l’Acqua alla flemma, l’Aria al sangue e il Fuoco al chólera. Un eccesso o una deficienza di uno qualsiasi dei quattro umori, i fluidi presenti in una persona, hanno un influsso diretto sul suo temperamento e sulla sua salute. In altre parole, dalla predominanza individuale dei singoli umori dipendono i vari temperamenti dell’uomo (flemmatico, sanguigno, collerico, malinconico) e la relativa predisposizione alle varie malattie. La natura da sola tende a ristabilire l’equilibrio espellendo dall’organismo attraverso le escrezioni, l’umore esorbitante. Non mi dilungo, trascurando pertanto i quattro gradi di misurazione delle qualità fondamentali. Aggiungo solo che alimenti e farmaci (semplici e composti) posseggono, sempre secondo la teoria filosofica umorale, qualità che li rendono atti a curare malattie o disturbi agendo in modo contrario: una malattia da eccesso di calore va trattata con alimenti e farmaci refrigeranti. Tra i farmaci “semplici” un ruolo assolutamente predominante è ricoperto dalle piante, tante delle quali, oggi come allora, sono ancora utilizzate sulla basa della “scoperta” dei loro preziosi principi attivi.
4 settembre 2021 – © riproduzione riservata