Il pioniere gentiluomo

[di Crescenzo Marino]

Ci ha lasciati sabato 11 settembre, all’età di 93 anni, il Cavaliere al Merito della Repubblica Vincenzo Citro, l’uomo che aveva fatto conoscere e apprezzare il nostro oro bianco, la mozzarella di bufala, in ogni parte del mondo.
Era il 1962 quando a Battipaglia, apriva i battenti il Caseificio Valtusciano, di cui il ragioniere Vincenzo Citro fu ispiratore e proprietario, continuando il percorso iniziato dalla famiglia di sua moglie Nelly Mellone. Nel caseificio Valtusciano si producevano i famosi bocconcini alla panna in anfora e lì si progettò e realizzò il matrimonio tra il mascarpone, il più tipico dei formaggi lombardi, e il latte di bufala. Ogni giorno quaranta quintali di latte venivano trasformati in prelibate mozzarelle, trecce, provole affumicate, scamorze e tant’altro, che partivano poi per i mercati europei e americani.
Grazie alla bontà dei suoi “latticini d’autore”, il New York Times il 12 novembre 1986 dedicò una intera pagina a mister Vincenzo Citro, l’Agnelli della mozzarella, e la BBC un’intera trasmissione televisiva. Nel novembre 1992 nel segno di Vincenzo Citro venne tenuto a battesimo il “caseificio didattico” dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura di Battipaglia. Imprenditore, poeta e sognatore, così lo definì il Consorzio della mozzarella di bufala campana nel libro “Mozzarella di bufala campana”.
Galantuomo e benefattore, fu anche consigliere comunale, eletto nel 1970 nella lista Pro Civitate, la famosa “Castelluccia”, e capace assessore al commercio. Nella sua breve ma straordinaria attività imprenditoriale ricevette attestati, ringraziamenti, premi come Il Nastro verde d’Europa conferito da Luigi Carnacina, la Padellina d’oro ricevuta a Como, il London International Cheese award per l’innovazione della mozzarella di bufala.  Le sue anfore ricolme di bocconcini alla panna erano approdate anche sulla tavola di Papa Giovanni Paolo II, del Presidente Sandro Pertini e della Regina d’Inghilterra.
Cultore della storia di Battipaglia, per tutta la vita ha collezionato gelosamente libri, foto, documenti e quant’altro riguardava la nostra città. Nel giorno del suo commiato, oltre al suono delle campane che l’accompagnavano nel suo ultimo viaggio, a molti è sembrato di sentire nell’aria il sapore inimitabile dei sui bocconcini alla panna.

18 settembre 2021 – © riproduzione riservata

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