Il ruolo degli Stimmatini nello sviluppo di Battipaglia

Estratto dalla relazione scritta dal prof. Antonio Cestaro in occasione del 25° anniversario della scuola Gaspare Bertoni (1978/2003)

(…) Quando giunsero gli Stimmatini a Battipaglia, chiamati da un grande vescovo, Nicola Monterisi, nell’agosto 1941 c’era una sola parrocchia di recente formazione, perché istituita nel 1907 in cui si erano avvicendati tre parroci del tutto inadeguati ad una popolazione in continuo incremento demografico. A parte ogni altra considerazione, gli Stimmatini rifondarono e rivitalizzarono la parrocchia; la rinnovarono dalle fondamenta con un’intensa attività pastorale e una zelante assistenza religiosa. Alla parrocchia di tipo tradizionale, retta di solito da un parroco di estrazione locale e che viveva in famiglia, essi sostituirono una parrocchia di nuovo tipo uniformata sulla quella veneta profondamente radicata nell’ambiente religioso e sociale; in una parola una parrocchia aperta, profondamente innervata nel sociale e centro di aggregazione sociale e religiosa.
(…) La fondamentale novità consisteva nel fatto che a reggere la parrocchia non era più un solo parroco, spesso alle prese con un numero enorme di parrocchiani. La Congregazione degli Stimmatini era organizzata in modo che i sacerdoti facessero vita comune in una Casa sotto la direzione di un superiore con il parroco e sacerdoti addetti ai vari settori di attività: dall’assistenza religiosa all’Oratorio, dai centri sportivi per l’educazione dei giovani ai vari rami dell’Azione Cattolica, dalla formazione catechistica alle iniziative a carattere ricreativo.
Tutto ciò dava una nuova impronta alla parrocchia e ne faceva veramente un centro di vita religiosa e sociale. In particolare, i seguaci di san Gaspare Bertoni avevano come obiettivo principale l’educazione religiosa della gioventù. E questo fu certamente il terreno su cui essi operarono più incisivamente con tutta una serie di iniziative, improntate a moderni ed aggiornati metodi educativi, che riscossero la stima e la gratitudine delle famiglie battipagliesi i cui figli per molte generazioni di giovani ricevettero nell’oratorio e nei centri sportivi e ricreativi una formazione morale e religiosa che li accompagnò per tutta la vita.
Un ruolo, dunque, e un tipo di presenza del tutto innovativo rispetto al passato che non si esauriva nell’esercizio del ministero sacerdotale e nelle funzioni religiose, ma andava ben oltre la tradizionale presenza della parrocchia per investire i settori dell’assistenza agli ammalati, agli anziani, ai poveri, agli emarginati, con una vigile presenza ovunque ci fosse un dolore da lenire, una lacrima da asciugare, un povero da sovvenire.
E questa presenza capillare, continua e spesso discreta è stata avvertita da tutti al punto che la comunità stimmatina formata da sacerdoti di origine veneta e lombarda è stata accolta dalla popolazione con stima e con calore umano, con ammirazione, con gratitudine, per la puntualità e lo zelo con cui si è dedicata all’assistenza religiosa non solo del centro urbano, ma anche di quella sparsa per le campagne: da Bellizzi a Santa Lucia, dall’Aversana alla Picciola.
(…) Si instaurò sin dall’inizio una piena reciproca comprensione e intesa tra la comunità stimmatina e la comunità battipagliese: (…) gli Stimmatini contribuirono validamente non solo a dare un’impronta nuova nella vita religiosa cittadina, purificandola da quelle incrostazioni devozionistiche e festaiole proprie della tradizione meridionale, in nome di una religiosità più intimamente vissuta in perfetta aderenza ai principi del Vangelo ma anche a promuovere e stimolare una più consapevole coscienza civile sulla base di una più vigile e approfondita acculturazione religiosa. La comunità parrocchiale e la comunità cittadina crebbero insieme, in una lenta e graduale educazione che non è stata casuale ma saldamente ancorata a principi morali e religiosi, che hanno profondamente inciso sulla conoscenza civile e sui rapporti umani, su cui si è potuto costruire ogni forma di progresso e di sviluppo economico e sociale.

Per gentile concessione di Mariella e Vincenzo Cestaro

Nella foto: Padre Michele Madussi (foto tratta dal libro Gli Stimmatini a Battipaglia)

13 novembre 2021 – © riproduzione riservata

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