Incontri ravvicinati del vecchio tipo

[di Ernesto Giacomino]

Pare ci sia un testimone oculare, ma non si sa quanto affidabile. Per ora non ne è nota l’identità, giacché ha fatto la solita intervista col volto oscurato e la voce camuffata (che va be’, non c’era nessuna telecamera a riprenderlo, ma vuoi mettere l’impatto scenico). Quelli che l’hanno ascoltato, comunque, dicono che sia ancora visibilmente sotto shock. E sarebbe assolutamente giustificabile: ché non è cosa da poco aver visto a Battipaglia – o almeno scorto, o presunto, intuito – roba che si credeva estinta da anni: un vigile urbano.
Il racconto è abbastanza sconnesso e confuso: pare, difatti, che questo testimone di mattina presto stesse girovagando per vicoli per una puntata rapida in salumeria, e che a un tratto gli sia balenata di fianco quest’auto strana, d’un bianco inusuale e con una striscia blu su un lato. Questione di millisecondi, dice lui: manco il tempo di mettere a fuoco che si sarebbe dissolta di colpo così come era apparsa. Eppure, nel tempo infinitesimale di durata della scena, l’uomo avrebbe comunque visto una presenza alla guida. Una figura dalle chiare sembianze umane, avvolta nel famigerato costume blu notte con cui essi comparivano nei documentari storici, con tanto di berretto, pistola e il resto.
Una rivelazione, in realtà, che potrebbe dare sostanza a tutta una serie di voci trapelate negli ultimi mesi e finora bollate come fantasiose leggende metropolitane: episodi di lampeggianti visti squarciare per pochi secondi il buio d’un vicolo, per dire, o l’eco insistente di un fischietto in lontananza. Su tutte, poi, la teoria visionaria secondo cui a via Rosa Jemma, in alcune stanze dell’ex tabacchificio, esisterebbe un’intera comunità di vigili urbani sfuggiti all’estinzione, tenuti nascosti da un team di scienziati governativi al fine di studiarli. Come dire: ci sono, ma non si vedono. Un’ipotesi tanto improbabile, in realtà, quanto sicuramente suggestiva: significherebbe comunque avere, dopo mesi di isterie e finti avvistamenti, una prova concreta del fatto che a Battipaglia non siamo soli.
Nel frattempo, non concorre a chiarire le cose l’atteggiamento delle autorità, che se da un lato si affrettano puntualmente a minimizzare le dicerie popolari, dall’altro appaiono smodatamente dure ed evasive nei confronti di chi cerca di capirne di più.
Ad ogni modo, ovunque sia la verità, è chiaro che l’eventualità della presenza di vigili urbani a Battipaglia ci costringerebbe a disegnare, fin d’ora, un’ipotesi di convivenza futura. Rinunciando, con ciò, a bel po’ di tradizioni: ad esempio, quella della comoda sosta in doppia fila a via Mazzini, che oggi ci consente di prelevare al bancomat, per poi fare aperitivo, per poi soffermarci a chiacchierare con gli amici, senza che nessuno si sogni di farci spostare l’auto. O la simpatica e diffusa abitudine di svoltare a sinistra di via Roma salendo da via Stella, paralizzando il traffico in entrambi i sensi con un’unica manovra. O il parcheggiare metodicamente, per ore, nelle strisce blu, senza mettere nel parcometro non dico un centesimo ma almeno un paio di caramelle.
Niente, allora: a questo punto meglio sperare il contrario. Che il testimone si sia sbagliato, insomma, e prima o poi si affretti a ritrattare.

27 novembre 2021 – © Riproduzione riservata

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