La panchina di Primo
[di Francesco Bonito]
Sarà gialla, come la stella cucita sulle casacche dei prigionieri ebrei nei lager nazisti, la panchina dedicata a Primo Levi. Sarà una delle panchine della villa comunale in via Belvedere, diversa dalle altre anche perché recherà scritta una frase dello scrittore torinese. È solo una delle belle iniziative volute dai promotori del progetto Primo Levi e Battipaglia e patrocinate dal Comune di Battipaglia. Gialle saranno anche le luci che illumineranno la torre del Municipio il 13 dicembre (Giornata dedicata a Primo Levi), e il 27 gennaio 2022 (Giorno della Memoria). Durante le festività natalizie, inoltre, la filodiffusione cittadina trasmetterà aforismi e brani tratti dai libri di Primo Levi. Tante le adesioni al progetto Primo Levi e Battipaglia: citazione doverosa per il bel gesto del notaio battipagliese Carlo Carbone che ha donato alla biblioteca comunale una rara prima edizione di Se questo è un uomo.
Da non perdere i due incontri letterari dedicati alla vita e ai libri dell’autore piemontese: lunedì 13 dicembre la lectio magistralis del noto storico (originario di Battipaglia) Giovanni De Luna e giovedì 16 la relazione del critico letterario Paolo Di Paolo. Altri eventi sono in programma nelle prossime settimane: in gennaio, grazie alla determinazione “verde” di Invasioni botaniche, sarà piantumato un ippocastano, albero caro allo scrittore.
Per i pochi che ancora non lo sapessero, ricordiamo che a scoprire e divulgare il legame tra il chimico torinese e Battipaglia sono stati il sociologo Luigi Viscido e il libraio Giovanni Colucci, dopo un’attenta lettura del volume di Ferdinando Camon, Conversazione con Primo Levi. Nel libro, infatti, viene citato un particolare inedito riferito al giorno della sua cattura: Levi racconta che quando fu fermato in Val d’Aosta dalle milizie fasciste aveva con sé un documento falso, nel quale risultava nato a Battipaglia. Sfortuna volle che a interrogarlo ci fosse un soldato originario proprio di… Battipaglia; fu impossibile a quel punto nascondere la sua vera identità. Primo Levi venne arrestato, poi detenuto a Fossoli e infine deportato ad Auschwitz.
Una beffarda e drammatica coincidenza. Anche se quel 13 dicembre del 1943 Battipaglia non ebbe colpe, è doveroso lo stesso provare a farsi perdonare.
11 dicembre 2021 – © Riproduzione riservata