Annuncio ritardo

[di Francesco Bonito]

Chi non ha un ricordo legato alla voce dell’altoparlante di una stazione che annuncia il ritardo del treno? Durante il viaggio verso una persona cara, in attesa del treno che riporta a casa o, semplicemente, nel quotidiano spostamento per andare al lavoro. Espresso in minuti, l’annuncio ritardo risuona come una condanna ma, al tempo stesso, conferma che qualcuno segue il destino dei passeggeri, ritenuti in diritto di essere puntualmente (questa volta) avvisati di un imprevisto sul programma di viaggio. Informare i passeggeri è infatti considerato un ineludibile dovere del vettore.
Chi amministra una comunità deve garantire l’erogazione di servizi e realizzare opere utili alla collettività. Proprio rispetto al completamento delle opere pubbliche, come nel caso del trasporto ferroviario, chi governa ha il dovere di comunicare eventuali ritardi sulla tabella di marcia. Oltre a essere un dovere giuridico, si può ragionevolmente considerarlo un obbligo morale; un comportamento opportuno, se proprio si vuole essere meno esigenti.
Il lungo preambolo serve a introdurre il tema di questa riflessione. Battipaglia, a quanto dicono, vedrà nel prossimo futuro la realizzazione di diverse importanti opere pubbliche: la nuova scuola Fiorentino, il completamento di piazza della Repubblica, la pista ciclabile, il mercato coperto e il nuovo stadio Sant’Anna, la ristrutturazione dell’ex scuola De Amicis, etc. Alcune di queste sono state annunciate come imminenti già da anni, per altre la prevista data di consegna è passata, altre ancora sono state ultimate con notevole ritardo. Se la mancanza di puntualità non è imputabile all’amministrazione Francese, come per il treno, sarebbe il caso di spiegare le cause del ritardo. Non solo è doveroso, ma anche politicamente conveniente. Informare tempestivamente i cittadini di un ritardo evita l’incremento del dissenso: spiegare i motivi che lo hanno provocato e chiarire che non si hanno responsabilità (nel caso sia vero), testimonia che si ha grande rispetto dei propri “passeggeri”, che sono i cittadini. Inoltre, si evita di dover giocare sempre affannosamente in difesa, per rintuzzare gli attacchi dell’opposizione o le sacrosante lamentele dell’opinione pubblica. Com’è accaduto per il parcheggio nei pressi della stazione e per la vicenda legata all’abbattimento e alla “imminente” ricostruzione della scuola Fiorentino.
Informare è importante quasi quanto amministrare. Sarà per questo che da pochi giorni Cecilia Francese ha un portavoce: Oreste Vassalluzzo, al quale vanno gli auguri di buon lavoro da parte del nostro giornale. Da oggi in poi, tutti ci aspettiamo maggiore puntualità dal Comune; ma se dovesse capitare un ritardo, attendiamo di ascoltare una rassicurante voce che lo annunci e, scusandosi, spieghi il perché.

12 febbraio 2022 – © riproduzione riservata

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