Citisens, l’anti-miasmi

[di Mario Bove*]

“Ci sono giorni in cui ho paura di respirare”, “Ci stanno rendendo la vita impossibile”, “Siamo prigionieri delle nostre case, con le finestre chiuse”. Sono alcune delle frasi spesso scritte, lette, pronunciate con amarezza e ascoltate con malcelata rassegnazione dai battipagliesi quando “la puzza” torna a far visita. Un logorante assedio ai polmoni che dura da anni, fatto di miasmi, smog da traffico, le polveri sottili di quel che rimane delle colline, nuvole di sansa, olezzo di pattume.
Molestie olfattive e roghi di rifiuti sono riusciti (almeno in parte) in quello che quasi cent’anni di storia non hanno realizzato, ossia unire la città. Migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro i responsabili di questa situazione, indicando di volta in volta un sito di trattamento dei rifiuti, un’azienda, una famiglia di imprenditori chiacchierati, la Regione, la Provincia, la stessa amministrazione comunale.
In questa nebulosa è arrivato un osservatore esterno con l’obiettivo di capire il fenomeno in essere, il progetto Citisens, presentato ufficialmente lo scorso 3 marzo a palazzo di città. L’iniziativa è promossa da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Chimica e Biologia dell’Università di Salerno formato dai professori Antonio Proto, Vincenzo Venditto e Alma Moretta.
Il trio ha incrociato le vicende cittadine durante alcuni incontri sul tema della qualità dell’aria. Seguendo l’odore, e l’eco dell’alta vivacità associativa, sono giunti a Battipaglia convinti di trovare uno scenario ideale per la “citizen science”, i metodi della ricerca scientifica adoperati da comuni cittadini.
Citisens, unione di city e sensor, dà struttura al ruolo di sentinelle dell’ambiente che i battipagliesi tenacemente rivestono da tempo alla ricerca di puzza e incendi, con taccuino e cellulare alla mano per raccogliere documentazione dei fatti. Per prendere parte al monitoraggio basta fornire delle segnalazioni attraverso una chat automatizzata di Telegram dal nome BattiOdor Bot.
In questo ambiente, garantiti dall’anonimato, è possibile inviare messaggi che specificano intensità e tipologia di odore, nonché localizzazione temporale e geografica, tutto registrato in pochi secondi. Accanto ai sensori umani ve ne saranno altri elettronici posti in diversi punti del territorio atti a rilevare in modo oggettivo dati come il livello di polveri, vento e umidità. Questi verranno sovrapposti alla mappa cittadina per restituire un quadro delle problematiche che affliggono la comunità.
I ricercatori invitano tutti i residenti alla partecipazione, con enfasi particolare sugli studenti. Un elevato numero di contributi, si augurano, potrà essere la solida base per parametrare una legge sulle emissioni odorigene che attualmente manca. App, istruzioni e stato dell’arte è consultabile alla pagina www.citisens.it.

*vice presidente Legambiente Battipaglia-Bellizzi

12 marzo 2022 – © riproduzione riservata

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