Tre in più

[di Francesco Bonito]

Battipaglia, per la prima volta negli ultimi vent’anni, ha una popolazione residente inferiore ai cinquantamila abitanti: siamo circa 49700. La notizia, pessima, è stata accolta con comprensibile preoccupazione: sia per il segnale d’allarme che rappresenta, sia per le implicazioni negative per l’amministrazione comunale. Ma non è la demografia il tema di questo articolo, non sono i numeri i protagonisti della storia che mi hanno raccontato e voglio raccontarvi.
Siamo a Napoli, alla fine dello scorso inverno. Andrea, Gerardina e Michele compongono una famiglia come tante. Michele, figlio unico, è un giovanotto pieno di iniziativa, ha tanta energia e molteplici interessi, ha voglia di vivere, di imparare cose nuove e di socializzare. Alcuni lo definiscono “speciale”,
altri autistico; noi lo chiameremo col suo nome, Michele. I suoi genitori vorrebbero per lui occasioni per fare esperienze, confrontarsi col mondo senza filtri né preclusioni, vorrebbero che frequentasse altre persone, sperimentasse attività ricreative divertenti: la musica, il teatro, la lettura, d’estate il mare, che praticasse gli sport di squadra. Ma questo, purtroppo, a Napoli è quasi impossibile; ma i genitori non si arrendono.

All’inizio della primavera, la madre di Michele viene a sapere che in provincia di Salerno, a circa settanta chilometri da casa, c’è un “posto” dove il figlio potrebbe fare tutto quello che desidera, insieme a tanti altri ragazzi, con la guida sicura di persone preparate che dedicano parte del loro tempo alle persone speciali. Infatti, si chiama Banca del tempo sociale. E si trova a Battipaglia, una cittadina con poco meno di cinquantamila abitanti che Gerardina prima di allora conosceva solo per le mozzarelle.

Speranzosi, i genitori contattano la responsabile del progetto, Annalisa Giancarlo che, senza ulteriori indugi, invita la famiglia napoletana a venire a scoprire Il Giardino dei libri, il “luogo” dove molte delle cose che Michele desidera accadono. Dopo il primo incontro, il giovanotto “speciale” è entusiasta: torna a Battipaglia la settimana successiva, e ancora altre due volte nel giro di pochi giorni, sempre accompagnato dai premurosi genitori. E poi? Arriva maggio: Michele comincia a recarsi a giorni alterni a Battipaglia, ma lo fa da solo, in treno, andata e ritorno! 

Arriva giugno, Banca del tempo sociale – Il Giardino dei libri organizza una colonia estiva per i ragazzi con neuro-diversità presso un noto stabilimento balneare. Tra spiaggia e piscina Michele si diverte, fa tante nuove amicizie, tutti i giorni è impegnato in stimolanti attività, è felice (mi raccontano). Sono finalmente felici anche Andrea e Gerardina, che però già pensano al dopo: “Come farà, finita l’estate, nostro figlio ad andare tutti i giorni a Battipaglia?”. La soluzione pare non esserci, ma Michele e i suoi genitori non intendono rinunciare per nessun motivo a questa “nuova vita”. Così, col coraggio di chi è abituato a superare qualunque ostacolo, anche quelli che sembrano insuperabili, trovano la soluzione. La più impegnativa, la più semplice.

A settembre andate a dare un’occhiata ai dati Istat, alla voce: residenti nel comune di Battipaglia. Ne troverete tre in più.

30 luglio 2022 – © riproduzione riservata

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