Battipaglia, nuovo ospedale tra sei anni

[di Stefania Battista]

La scheda di intervento è la numero 11 del Programma Straordinario di Investimenti, art. 20 Legge 67/1988 Asl Salerno. È in quella scheda che, improvvisamente, almeno a detta dei politici locali, compare la previsione di un nuovo ospedale a Battipaglia. Se sarà l’auspicato ospedale unico della Valle del Sele o il nuovo nosocomio Santa Maria della Speranza di Battipaglia saranno i posteri a saperlo. Per Gennaro Sosto, direttore generale dell’Asl, sarebbero due progetti distinti che non si escludono. 

Nella famosa scheda 11, che recepisce una Delibera della Giunta regionale, precisamente la 367 del 19 giugno, a lungo rimasta sconosciuta, si dice, nero su bianco, che è prevista “la costruzione di un nuovo ospedale in Battipaglia in sostituzione dell’esistente P.O. di Santa Maria della Speranza. Il nuovo ospedale sarà realizzato su un suolo di proprietà dell’ASL di circa mq 45.000, mentre l’ospedale si svilupperà su una superficie di mq 30.000”.
I posti letto previsti sono 304, il numero cioè che era stato calcolato come sufficiente per l’ospedale unico della Valle del Sele. Nella medesima scheda si specifica che la fase attuale è solo di “indirizzo alla progettazione”, ma viene indicata la cifra occorrente che ammonta ad un “costo complessivo: € 96.979.567,05 (di cui attrezzature/arredi € 7.850.000,00 IVA inclusa) – quota a carico Stato € 92.130.588,70 – quota a carico Regione € 4.848.978,35”. Ed infatti è lo stesso direttore generale Sosto a spiegare che «Se il costo dell’adeguamento si fa simile a quello della realizzazione ex novo, ne va valutata la convenienza. L’abbiamo fatto. E abbiamo trovato tutte le condizioni favorevoli per il nuovo Santa Maria della Speranza».

I suoli da utilizzare sono quelli vicini all’attuale ospedale battipagliese, di pertinenza del Profagri, quindi già di proprietà pubblica. Non servirebbero espropri e la contiguità col vecchio nosocomio garantirebbe una gestione più facile della fase di transizione e trasloco. Non emergono le planimetrie, ma trapela qualche dettaglio: si tratterebbe di un grande complesso circolare dotato dell’eliporto, con la palazzina principale centrale e ulteriori tre ali da cinque piani ciascuna. Vicino allo svincolo autostradale, punto di forza, da sempre, dell’ospedale battipagliese. 

Nella famosa scheda di intervento è stabilito anche il cronoprogramma: “Progettazione giorni 180; affidamento lavori giorni 180; esecuzione giorni 1.500; attivazione giorni 180”. In totale, se non interverranno imprevisti, cinque anni e sei mesi. 

Nel frattempo procedono gli interventi già previsti per gli ospedali di Battipaglia ed Eboli che sono entrambi “invecchiati” male. 

La sindaca Cecilia Francese, che aveva partecipato insieme al primo cittadino di Eboli Mario Conte a diversi incontri col direttore Sosto per chiedere che – oltre alla ristrutturazione dei due nosocomi – si programmasse l’ospedale unico, sostiene di aver appreso la notizia di un nuovo ospedale a Battipaglia, dalla stampa. A Eboli, però, la programmazione regionale non è stata presa favorevolmente tanto che Amministrazione e cittadini si preparano alla battaglia. Il timore è che per il Maria Santissima Addolorata di Eboli il destino sia segnato. Eppure il governatore De Luca a gennaio aveva dichiarato, dopo le sollecitazioni dei due sindaci: «Incontrerò il direttore generale Sosto e i due sindaci di Eboli e Battipaglia nei prossimi giorni. Naturalmente sarà necessario reperire un altro centinaio di milioni di euro se non vogliamo che restino chiacchiere. Se ci saranno le condizioni e la condivisione delle istituzioni territoriali riavvieremo l’iter per l’ospedale unico. Mi sembrerebbe cosa utile perché in tanti ospedali si dovrebbero fare investimenti strutturali, di dotazioni, di sottoservizi e quindi se c’è la possibilità di fare un nuovo ospedale… Sempre che l’area scelta sia condivisa e funzionale».

Un incontro che, finora, pare non ci sia stato. Intanto, i 100 milioni per Battipaglia sono stati trovati.

22 luglio 2023 – © riproduzione riservata

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