Gli ipersensibili

[di Daniela Landi – psicologa]

A quanti è capitato di sentirsi dire, quasi come accusa, di essere troppo sensibili? Come se quella capacità di percepire gli stimoli dell’ambiente in modo intenso, di comprendere empaticamente gli altri, potesse essere un problema e, paradossalmente, un difetto.  

In effetti, per le persone altamente sensibili (PAS) l’esposizione alle correnti emotive può rendere difficile affrontare la quotidianità e le relazioni; come se non bastasse, spesso ricevono inviti a smetterla di essere così sensibili e a prendere la vita in modo più facile e senza complicazioni.

Secondo alcuni studi, il tratto dell’ipersensibilità è genetico non è raro (lo possiede circa il 15% della popolazione) e sarebbe una caratteristica a vantaggio della sopravvivenza della specie: alcuni individui, con la loro ricettività particolare, possono anticipare i rischi e i pericoli allertando la comunità. Nella società attuale, questa capacità di conoscenza differente rispetto agli altri individui è considerata una debolezza. 

Gli ipersensibili, da bambini, avvertono che il loro modo di percepire l’ambiente e le loro reazioni sono sbagliate in quanto infastidiscono gli altri. Questi bambini si riconoscono per la loro estrema reattività, per l’insicurezza e la paura davanti a immagini forti; sembrano sentirsi inadeguati in gruppo per il loro temperamento timido e delicato, hanno un forte senso della giustizia e aiutano gli altri in difficoltà, sono severi verso se stessi e spesso si colpevolizzano.

Sin da questa fase dello sviluppo, si abituano a captare gli umori del prossimo e rinunciano a loro stessi per cercare di avere un controllo sulla realtà ed evitare conflitti. Si modellano, cercano di cambiare e si immedesimano negli altri, al punto di assorbire le loro opinioni ed emozioni, finendo con il perdere il contatto con se stessi. 

La mente di un ipersensibile è dominata dall’emisfero dell’emotività, per cui il loro sistema di apprendimento funziona in modo differente, hanno bisogno di tempo e di metodi che stimolino la creatività e la curiosità. È importante che questi bambini non si sentano “sbagliati”, altrimenti possono diventare degli adulti nevrotici, depressi e privi di autostima.

Per uno sviluppo che gli consenta di esprimere le loro potenzialità, il ruolo della famiglia e della scuola sono molto importanti. In un ambiente caotico con genitori tesi e insicuri, incapaci di dare contenimento e rassicurazione, questi bambini potrebbero subire dei danni alla loro psiche.

Quando, invece, c’è un ambiente tranquillo, che li sostiene con affetto e protezione, che li incoraggia a esprimere i talenti individuali, possono essere sereni, evolvere con le loro potenzialità e diventare adulti equilibrati.

Ci sono letture specialistiche che possono dare spunti e contributi. Ne citiamo solo alcune: 

Elaine Aron, Persone altamente sensibili: come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge; Rolf Sellin, Le persone sensibili hanno una marcia in più; Christel Petitcollin, Il potere nascosto degli ipersensibili.

18 novembre 2023 – © riproduzione riservata

Facebooktwittermail