Benedetta scrive a Babbo Natale

[di Benedetta D’Arminio]

Caro Babbo Natale,
mi chiamo Benedetta, anche se non ho più l’età ti scrivo una lettera, perché un po’ ci credo ancora che tu esisti o per meglio dire voglio farlo.
Vivo in una ridente cittadina del Sud d’Italia, vicinissima al mare e conosciuta ovunque per le mozzarelle. Tu mi dirai, tutto questo è bellissimo e allora? …Eh, no, aspetta devo ancora dirti delle cose.  A Battipaglia ho un lavoro che è la mia passione e ho una famiglia.  Sono un’imprenditrice che ha scelto d’investire nel suo paese come tanti colleghi.  Ho avuto coraggio? O solo incoscienza?  Non lo so, però ci credo ancora. 
Ci credo nonostante le difficoltà, le congiunture e tutti quei paroloni che dicono al telegiornale. 
Bene… allora ho detto ridente? Beh a dire il vero non è che poi si ride così tanto… Lo vedo ogni giorno negli occhi delle persone, scoraggiate, avvilite e il più delle volte “Eppure avete tanto da offrire”, tu mi dirai. Sì, tanto ma forse non basta, perché anche la creta si spacca, si sgretola se viene impastata male.  E così sta succedendo nella mia “ridente” cittadina.  Ogni strada conserva un ricordo di me, ma è pur vero che è cambiato lo scenario di molte cittadine simili. Ascolta però, anche se abbiamo le strade piene di buche, un’illuminazione scarsa e tanti altri problemi pensi che ci sia ancora speranza e vita in questa città? Non mi puoi rispondere? Lo comprendo. Nessuno può dirlo. Lo potrebbe dire solo la voglia di chi sceglie di rimanere qui.
Adesso però voglio chiederti qualche dono: ti dico subito che sono stata brava o almeno mi sono impegnata per esserlo. Vorrei chiederti… sì voglio chiederti proprio quello che oggi manca più di tutto, il tempo, tempo per apprezzare, tempo per apprendere e tempo per vivere.  Il tempo di ritornare a guardarsi negli occhi e di stringersi le mani. Il tempo di vivere con le persone che amiamo. E il tempo per apprezzare il presente, fatto ora di luci colorate e di musiche natalizie. E anche di far tornare il sorriso sul volto delle persone, un sorriso fatto di serenità. Vorrei anche chiederti, come donna e mamma, la pazienza e la calma affinché a noi sia dato il giusto rispetto nella società, anche se questo dovrebbe essere scontato.
Forse sto chiedendo troppo caro Babbo, come quando da piccola volevo i pattini e non me li hai mai portati! Però, magari potresti portarmeli in dono adesso. Perché adesso? Perché voglio vivere il presente qui a Battipaglia; in piazza hanno installato la pista di pattinaggio, cosa ne pensi? Forse potrei ritornare bambina felice in queste strade. Grazie caro Babbo, ti auguro buon Natale.

Benedetta D’Arminio

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