Assistenza agli alunni con disabilità: una coperta troppo corta
[di Carmine Landi]
«Residuerebbero esigue risorse finanziarie da poter destinare ad altri servizi in favore delle fasce deboli»: è il possibile scenario delineato da Cecilia Francese, Mimmo Volpe e Michele Ciliberti, sindaci della capofila Battipaglia, di Bellizzi e di Olevano sul Tusciano (enti locali federati nel Piano di zona dell’Ambito territoriale sociale S04-1) laddove venissero erogate agli alunni con disabilità delle scuole del comprensorio tutte le ore previste dai Pei, i Piani educativi individualizzati redatti nei Glo (Gruppi di lavoro operativi per l’inclusione). Con questa ragione i primi cittadini hanno deliberato d’applicare la mannaia sugli aiuti tra i banchi ai ragazzi speciali.
Dieci ore a settimana, non una di più. Assai meno del range finora riconosciuto, che oscillava tra le 18 e le 32 ore ogni sette giorni, in base alle esigenze d’ogni scolaro. Il provvedimento della discordia è stato adottato dopo il “gran rifiuto” della dirigente scolastica del Besta-Gloriosi, Carmen Miranda, che non ha accettato che ai diritti dei suoi studenti venissero applicati tagli così severi in nome del pareggio di bilancio.
La controversa delibera prende le mosse dalle spese sostenute d’anno in anno per il servizio d’assistenza socio-educativa. Nel 2020 furono sborsati circa 483 mila euro, l’anno dopo 593 mila, 1.350.000 euro nel 2022: incremento dovuto alle continue serrate delle scuole al tempo del Covid. Nel 2023 sono stati impegnati complessiva-mente 1.320.000 euro. Quest’anno, a voler rispettare tutti i Pei ce ne vorrebbero 1.600.000. Più della metà del Fua, il Fondo unico d’ambito (2,5 milioni di euro), al quale Battipaglia compartecipa con 1,96 milioni, Bellizzi con 465 mila euro e Olevano con 170 mila. La cifra destinata dai sindaci all’assistenza per gli alunni con disabilità, invece, ammonta a 1.180.000 euro: inferiore all’anno scorso. Le amministrazioni hanno optato perfino per il ricorso ai poteri sostituivi in caso di ritardi o mancanze nell’approvazione dei verbali dei Glo: in circostanze simili, i sindaci “commissarierebbero” presidi e genitori riottosi ad accettare l’assistenza al ribasso, facendo da sé. Decisione che stride con le ordinanze dei giudici che nel 2017 accolsero i ricorsi d’urgenza proposti da numerose famiglie in nome dell’impossibilità d’immolare i “diritti soggettivi perfetti” sull’altare del pareggio di bilancio. La posizione del Piano di zona è che quei decreti abbiano efficacia solo per l’anno scolastico preso in considerazione dalle ordinanze del Tribunale: i genitori degli alunni, secondo tale interpretazione, sarebbero perciò costretti a rivolgersi ai giudici ogni 12 mesi per avere le ore previste dai Pei.
10 febbraio 2024 – © riproduzione riservata