La cura

[di Simona Otranto]

Si conclude così, con la realizzazione dell’opera di poster art (in foto) realizzata dall’artista battipagliese Mino Centanni insieme ai ragazzi della scuola di disegno Comix21 Academy, la manifestazione “Mille sfumature di rosa” collegata alla realizzazione del giardino di rose della città di Battipaglia, nella villa comunale del quartiere Taverna delle Rose. 

L’opera è stata realizzata su una struttura in muratura interna alla villa, in tarda mattinata, dopo la messa ufficiata da don Luigi Piccolo, l’esibizione dei bravissimi ragazzi dell’orchestra dell’istituto comprensivo Alfonso Gatto, la coreografia di Francesco Ventriglia messa in scena dell’associazione Danza con noi, i clown, la musica, la festa, le letture animate, le majorettes, i giochi, i sorrisi, i laboratori, l’allegria, l’entusiasmo generale. 

La villa comunale, per l’occasione, si è vestita di fiori e piante portate dai più forniti vivai della zona. Una piccolissima mostra della Minerva, dedicata alla rosa, se possiamo azzardare lontanamente un paragone. Sullo sfondo, in disparte, lungo la recinzione perimetrale, centocinquanta piccole piante di rose, ancora poco vistose, tutte etichettate e cartellinate in stile orto botanico. I bambini, seduti sull’erba, si sono divertiti ad ascoltare le letture animate di Giovanni, dopo che Francesca li ha intrattenuti a parlare di libri. Mario ha inventato un laboratorio di semina. I ragazzi della scuola di musica Niccolò Paganini hanno suonato nel prato tra i passanti, dall’altro lato i ragazzi più grandi hanno acquerellato all’ombra degli ippocastani con Rosa e Giuseppe, mentre grandi e piccini si sono incantati con la stampa serigrafica di Damiano e Diletta. Iolanda ha presentato le sue creazioni più belle, Rosa i suoi biglietti in carta d’aglio e petali di rosa, Sara ha distribuito tisane alla rosa canina, Helga “Pan di Rose”, Annamaria pane e olio. Tante le associazioni presenti in un’atmosfera lontana da ogni forma di competizione. Il clima è stato quello della festa, della spensieratezza, della gioia, della condivisione. Si è percepito un senso di comunità che, a Battipaglia, affiora sempre più raramente. Per poche ore ci siamo destati da quel dormiveglia in cui viviamo quotidianamente. Abbiamo sentito sulla pelle la speranza, quella per il futuro, quella che andiamo perdendo a pezzi giorno dopo giorno. Ma torniamo all’opera d’arte. L’immagine è potente, il titolo suggestivo: La cura. Giusto termine o, meglio, giusto invito a quello che dovrà essere fatto nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, nei prossimi anni. 

La festa per tutti è finita, rimane un palloncino da bucare, un fiore da innaffiare, un bene da custodire, preservare e perché no, incrementare nel prossimo futuro.

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