Una storia diversa
[di Laura Russo]
Non capita spesso di poter ascoltare una storia nello stesso luogo in cui è accaduta, ma quando succede l’emozione ha un sapore particolare. Ascoltare la storia dei trecento deportati ebrei che durante la Seconda guerra mondiale furono reclusi nel campo di internamento di Campagna, proprio all’interno dell’edificio che dal 1940 al 1943 li ospitò, è stata un’emozione fortissima per chi c’era.
È accaduto lo scorso 26 maggio a Campagna, nel Museo della Pace e della Memoria, l’ex convento di San Bartolomeo che il regime fascista destinò a campo di internamento per ebrei. L’occasione è stata la presentazione del libro di Eirene Campagna Custodi della memoria. Luoghi e testimoni per il racconto della Shoah, pubblicato dalla casa editrice Sfide. Numerosi i presenti, nonostante la serata piovosa, nella suggestiva cornice del Museo, un luogo della memoria tra i più importanti della nostra regione, diretto con acume e dedizione dall’architetto Marcello Naimoli.
Hanno dato vita a un’interessante conversazione l’autrice, il direttore Naimoli, padrone di casa e autore della prefazione al libro, il sindaco di Campagna Biagio Luongo, Ubaldo Baldi presidente dell’ANPI Salerno e autore della postfazione, la professoressa Adriana Maggio e la moderatrice Maria Carmela Mandolfino.
Grazie al racconto di Eirene Campagna e degli altri ospiti si è tornati indietro di 80 anni, a ciò che accadde in quello stesso luogo: mentre in tutta Europa gli ebrei venivano perseguitati e uccisi, a Campagna va in scena una storia diversa. La popolazione locale accoglie con empatia e solidarietà gli internati; ne scaturisce un incontro che segnerà per sempre la vita dei reclusi e dei loro “ospiti”.
Nella foto: un momento della presentazione del libro Custodi della memoria
1 giugno 2024 – © riproduzione riservata