Consultorio, stop ai corsi preparto

[di Carmine Landi]

La palestra contesa. È quella allestita nel Polo materno-infantile del Distretto sanitario 65, ai piedi dell’ospedale Santa Maria della Speranza, destinata ai corsi preparto. Almeno finora, perché lo stanzone del cosiddetto Consultorio s’appresta a divenire la sede temporanea del Cot, acronimo che nella sanità da rifondare con il danaro del Pnrr sta per Centro operativo territoriale. Decisione presa dal direttore generale dell’Asl salernitana, Gennaro Sosto, di concerto con il capo del Distretto 65, la dottoressa Marina D’Aniello, che non è stata accolta bene dal ginecologo Giuseppe De Masellis, responsabile dell’Unità operativa materno-infantile battipagliese, che s’è visto costretto a sospendere i corsi di accompagnamento alla nascita e allattamento.

Da Atto aziendale il Cot del Distretto, un accesso alle cure intermedie, dovrebbe vedere la luce a Bellizzi, in una traversa di via Roma, ai piedi della nascente Casa di comunità. E così sarà. Solo che il cantiere nel comune limitrofo è tutt’altro che chiuso, e l’Asl deve avviare il servizio, seppur temporaneamente, a stretto giro. Di qui la scelta di dirottarlo, almeno fino alla fine del 2024, all’interno del consultorio.

E quando la direttrice del Distretto, raccolte le rimostranze di De Masellis, aveva cercato di fare dietrofront, individuando nuovi locali nel poliambulatorio bellizzese, da Salerno hanno risposto ch’era troppo tardi: il codice unico per i lavori era già stato generato, il Cot “a tempo” va realizzato a Battipaglia.

Il ginecologo ha scritto una missiva infuocata ai vertici dell’Asl e ai sindaci di Battipaglia, Bellizzi e Olevano sul Tusciano, lamentando «l’ennesimo atto di scempio compiuto nei confronti dell’assistenza territoriale specialistica materno-infantile». D’Aniello, dal canto suo, ribatte: «Non posso fare nulla. Stiamo ottemperando a una disposizione della sovraordinata direzione generale dell’Asl e a una delibera di giunta regionale. Se al Materno-infantile hanno bisogno di spazi più ampi, chiederò l’intervento dell’Ufficio tecnico perché siano allargati quelli che restano loro». 

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