L’amministrazione vuole solo tirare a campare

Pronti per un nuovo anno associativo, ma i problemi sotto gli occhi dei cittadini restano gli stessi. La crisi politica dell’odierna maggioranza non lascia adito a dubbi: la sindaca si trova vittima del suo modo di non fare politica ed è costretta a cedere e trattare pur di andare avanti e raffazzonare una maggioranza per tirare a campare. Il tentativo di comporre una maggioranza di “salute pubblica” con l’intervento del Partito democratico a nostro avviso sancisce davvero l’inizio della fine. Dopo aver flirtato col centrodestra a inizio del secondo mandato (ricordiamo tutti il tesseramento in Fratelli d’Italia dei fedelissimi Franco Falcone e Pietro Cerullo, poi seguito dall’iscrizione in Forza Italia dei consiglieri Francesco Marino e Giuseppe Lenza), è passata per il tentativo fallito (per ora) di ingresso del Pd in maggioranza. Sembra che la crisi “politica” rientrerà accontentando qualche dissidente della sua stessa maggioranza: questo col solo obiettivo di concludere un mandato votato al nulla assoluto. 

In otto anni di governo cittadino non si vede una modifica sostanziale della città: i pochi cantieri che si vedono in giro sono opere finanziate dal Pnrr. Se anche avessero voluto portare avanti una iniziativa all’anno, dovremmo trovarci davanti a otto opere pubbliche realizzate o almeno avviate: ma è chiaro che la cifra di questa amministrazione è l’approssimazione. E approssimativamente andranno avanti continuando a danneggiare una città che langue senza riuscire a dare una risposta seria a nessun problema. La sicurezza in città è la grande assente: mancanza di controllo del territorio, mancanza di illuminazione, mancanza di sicurezza percepita. Le persone hanno paura, ma l’ente non fa niente per riappropriarsi degli spazi pubblici. Il commercio, di conseguenza, è ridotto al lumicino. Sono più le attività che chiudono che quelle che aprono: e ciò che lamentano i commercianti, che negli anni scorsi rappresentavano la linfa vitale dell’economica battipagliese, sono proprio il senso di insicurezza, la mancanza di pubblico cui offrire i proprio prodotti, la scarsa illuminazione. La percezione insomma di essere soli. 

E soli sono i cittadini di Battipaglia in tutti i servizi essenziali: assistenza alle fasce più deboli, assistenza ai bambini con esigenze speciali, assistenza alle attività produttive, assistenza alle attività sportive. Manca tutto: e mentre la maggioranza cerca soluzioni per ritrovarsi, non si riesce ad approvare nemmeno il documento unico di programmazione. A testimonianza, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quanto questa amministrazione navighi a vista senza una idea precisa di cosa fare e di dove andare.

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