L’influenza

[di Fausto Bolinesi – medico di famiglia]

“Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale”. Questo verso di una celebre canzone di Francesco Guccini potrebbe adattarsi anche a definire l’influenza, quella malattia virale che colpisce ogni anno milioni di persone e che si presenta generalmente con febbre, raffreddore, mal di gola, tosse, dolori muscolari, mal di testa, mancanza di appetito e malessere generale. È molto contagiosa perché il contagio avviene sia per via aerea, attraverso l’inalazione di microscopiche goccioline di saliva emesse con la tosse e gli starnuti, sia con il contatto di oggetti o superfici contaminate da tali secrezioni. Dal momento del contagio alla comparsa dei primi sintomi in media passano due giorni, mentre la contagiosità comincia un giorno prima della loro comparsa e dura circa una settimana. In realtà non è un solo virus il responsabile di questa malattia, ecco il perché della citazione iniziale, ma due tipi principali: A e B responsabili appunto della influenza A e influenza B. I virus di tipo A sono divisi in sottotipi, basati sulla presenza sulla loro superficie di due proteine che permettono l’entrata del virus nella cellula e la sua fuoriuscita, dopo che si è moltiplicato nella cellula stessa. Queste proteine stimolano la risposta immunitaria dell’organismo, tuttavia sono soggette a mutazioni che, quando sono progressive e minori, danno origine a ceppi virali diversi che provocano epidemie perché gli anticorpi della precedente infezione sono meno efficaci. Quando tali mutazioni sono improvvise e molto marcate si hanno vere e proprie pandemie, perché la popolazione è sprovvista di anticorpi specifici. Per questo motivo anche il vaccino antinfluenzale è “diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale”, nel senso che può variare nella composizione rispetto a quello dell’anno precedente. 

Fin dagli anni Cinquanta, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanitàha attivato una rete mondiale di sorveglianza dell’influenza allo scopo di isolare i virus influenzali e preparare i vaccini sulla base dei ceppi virali influenzali circolanti. A febbraio di ogni anno, in una riunione che vede la partecipazione dei centri mondiali della OMS, si decide la composizione dei vaccini che saranno utilizzati nel successivo autunno, quando nel nostro emisfero hanno di solito inizio le epidemie influenzali che raggiungono la massima diffusione nei mesi invernali. Ai virus influenzali viene dato un nome costituito da lettere, numeri e il nome della località dove è stato isolato la prima volta. La prima lettera identifica il tipo di virus (A, B o C), i numeri indicano la data dell’isolamento e le lettere N o H numerate definiscono il sottotipo di quelle proteine sulla superficie del virus che gli permettono di infettare le cellule.  

Quest’anno sono stati autorizzati dall’AIFA vaccini trivalenti -preparati contro i virus A/Wisconsin/67/2022 (H1N1), A/Massachusetts/18/2022 (H3N2) e B/Austria/1359417/2021; cioè contro i virus di tipo A isolati nel Wisconsin e nel Massachusetts nel 2022, e di tipo B isolato in Austria nel 2021. Ora che lo sappiamo non resta che vaccinarci.

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