La Battipagliese rallenta ma è sempre prima

[di Nino Iesu]

Stare appresso all’aspetto umorale di un tifoso sarebbe complicatissimo. Una montagna russa che ci porterebbe a esaltarci dopo quattro vittorie consecutive e a deprimerci con la stessa facilità dopo la prima sconfitta. La verità, in questi casi, è sempre nel mezzo. La Battipagliese non era composta da fenomeni nel primo mese di campionato, dove ha raccolto sei vittorie consecutive (quattro in campionato e due in coppa Italia), ma nemmeno da polli dopo le due sconfitte consecutive (una in campionato e una in coppa Italia dove è scesa in campo, in realtà, con le seconde linee). 

La Battipagliese, finiremo col ripeterlo come un ritornello, è un’ottima squadra che può competere per un posto nei play off, ma non è un “ammazza campionato” (come la Sarnese della passata stagione, per intenderci, che aveva già vinto il campionato a inizio febbraio). Ha un ottimo allenatore per la categoria, il miglior preparatore atletico del girone, ma ha 11 titolari di buon livello con una coperta corta soprattutto nei -ricambi. È anche vero che, fino ad ora, i reali valori delle rivali non sono ancora venuti fuori: l’Ebolitana, l’Heraclea e la Polisportiva Santa Maria, indicate da tutti come le favorite di questo campionato, sono partite con il freno a mano tirato; attualmente solo l’Heraclea, soprattutto dopo l’avvento del battipagliese Carmine Turco in panchina, è uscita dal tunnel dove si era infilata dopo le prime partite di campionato, mentre le altre due rimangono attorcigliate nei propri problemi di gestione del gruppo. 

Sarà proprio la Polisportiva Santa Maria la prossima avversaria della Battipagliese, a conclusione di un ciclo di ferro per le zebrette che, al di là di come andrà a finire la gara di domenica, permetterà a tutti di tirare definitivamente le somme sulle potenzialità della squadra di Calabrese. 

Noi rimaniamo sulla nostra linea: tra le prime cinque posizioni la Battipagliese ci può stare comodamente. Quello che rincuora, in questo preciso momento storico, è l’allargamento e il rafforzamento della società. L’ingresso del direttore generale Alberto Lecce è una nota molto positiva che fornisce nuovi impulsi all’ambiente bianconero. La sua esperienza sul campo (ricordate l’exploit del Baratta Battipaglia?) a fianco all’onnipresente patron Massimiliano Corrado non può che giovare al presente e al futuro della Battipagliese, che negli ultimi decenni ha balbettato prima a livello societario e poi, di conseguenza, sul campo. Fortificando le basi si può aspirare a traguardi più ambiziosi.

Nella foto: la Battipagliese scesa in campo a Candela (foto G. Di Franco)

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