Battipaglia città stress free

[di Francesco Bonito]

Passate le feste è utile riavvolgere il nastro e fare una riflessione. Quello del 2024 sarà ricordato come il primo Natale firmato Falcone. L’istrionico direttore artistico si è impegnato al massimo delle sue possibilità; chi ha trascorso i giorni di festa in città ha visto un programma natalizio tutto sommato migliore rispetto ad altre rabberciate edizioni. Da anni suggerisco invano di cambiare il nome, Serre d’Inverno, alla manifestazione: una scelta insulsa, frutto di un’assonanza banale, che evoca tutto tranne che il Natale. Un nome brutto, un pessimo biglietto da visita: ma se vi piace tanto, continuate così. Simpatica e ben frequentata è stata la pista di pattinaggio su ghiaccio, così come apprezzabile lo sforzo di rendere vivace il centro cittadino. Tanta buona volontà, questo è innegabile. 

In giro si sentono i più disparati commenti sul Natale nostrano; alcuni tra gli “osservatori”, rassegnati, dicono più o meno questo: tutti gli sforzi sono inutili, i battipagliesi li trovi in giro a Salerno e Cava, oppure ad affollare i centri commerciali. Sarà vero, se in tanti lo riferiscono. Personalmente, ritengo che il fenomeno vada analizzato da un altro punto di vista e approcciato in modo diverso: non certo sperando che per inerzia nessun battipagliese oltrepassi mai il Tusciano. 

Bisogna conoscere i propri limiti e le proprie potenzialità. Battipaglia paga un suo grande vantaggio: è vicina a località molto attraenti. Siamo a mezz’ora da Salerno e Cava, a un’ora da Napoli e da Amalfi, a un’ora e mezza da Sorrento, e in soli venti minuti si arriva a Paestum; posti visitati da turisti provenienti da tutto il mondo. E volete che un battipagliese non approfitti dei giorni festivi per andarci? Non si può reggere il confronto con la storia millenaria di Napoli o con le bellezze di Amalfi e Sorrento, né con le Luci d’artista di Salerno. Ciò che si potrebbe fare, invece, è provare a spostare il confronto su altri terreni, rendendo la nostra cittadina – decisamente meno bella di quelle citate – più accogliente e “comoda”, competendo con Salerno e i centri commerciali dei comuni limitrofi sul piano del comfort. Partendo dai punti deboli delle altre offerte. Un esempio: se per raggiungere il capoluogo e trovare parcheggio occorrono due ore e un ansiolitico (e lo stesso tempo a volte serve per entrare nel mall di Pontecagnano), Battipaglia dovrebbe proporsi come meta stress free per lo shopping e per l’intrattenimento. Vuol dire organizzare un piano viabilità che permetta di arrivare in centro senza interminabili code; vuol dire magari consentire a chi arriva in auto da fuori di parcheggiare gratis; vuol dire far trovare una città ben illuminata, pulita e sicura. Proprio quello che spesso manca altrove e che noi, con soluzioni intelligenti e con opportuni investimenti, potremmo offrire durante le feste. E, perché no, tutto l’anno. Affinché qualcuno possa ogni tanto pensare: stasera non mi voglio stressare, vado (o resto) a Battipaglia.

Dobbiamo riconoscere i nostri limiti, ma valorizzare i nostri potenziali punti di forza. Convincere i concittadini e qualche “ospite” che a Battipaglia si può passare una serata stress free. Prometterlo e, doverosamente, mantenere la promessa.

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