La scuola ritrovata
[di Carmen Miranda]
Durante il periodo in cui le scuole si fanno “belle” per mostrare ai nuovi utenti il loro volto migliore è come se un velo di malinconia accompagnasse le giornate di chi della scuola si prende cura ogni giorno con dedizione, fermezza e perché no! Autorevolezza. Si sta al gioco perché lo impone il ruolo, perché gli stakeholder se lo aspettano, perché anche la scuola è da tempo rientrata in quella logica di mercato, da cui spesso viene travolta, suo malgrado.
Ma i conti tornano, tornano sempre!
Nonostante la comunicazione genuina e schietta, che nulla ha sottratto ai soldi del bilancio, ma che ha provato a dare un’immagine veritiera di ciò che accadeva all’interno e all’esterno del Besta-Gloriosi. Al contempo circolavano in rete video accattivanti realizzati da professionisti del marketing, e anche le istituzioni scolastiche che, mai si erano determinate in tal senso, si sono impegnate a produrre un tal numero di prodotti multimediali, da far invidia alle agenzie, che, per poter sopravvivere, si occupano solo di questo. Un ginepraio, insomma! Da far girare la testa anche a chi le idee le ha sempre avute chiare.
E poi… il colpo di grazia, le scuole scendono in piazza, sì! Avete compreso bene! A mostrare la loro offerta formativa, a convincere gli ultimi genitori indecisi, a mostrare le loro locandine colorate, le loro attività, i loro prodotti, più o meno come avviene il giovedì mattina nello storico mercato cittadino. A tutto ciò il Besta-Gloriosi non si è sottratto, non poteva, non era giusto non mettere in “vendita” anche i suoi prodotti, più o meno meritevoli di attenzione. Notevole è stato lo sforzo organizzativo, ma anche questa volta la forza della scuola si è mostrata in tutto il suo splendore, nella sua capacità di adattarsi e di trasformarsi. Il tutto tra gli open day, l’accoglienza di chi ha voluto vivere un giorno di scuola al Besta-Gloriosi, o di chi ha voluto soltanto visitare la struttura e i suoi laboratori e così via…
Un delirio! Un delirio di chiacchiere, di confronti, di strette di mano, di parole d’incoraggiamento, con la super visione della Funzione Strumentale all’orientamento, la professoressa K. Di Muria e della commissione all’uopo preposta.
Resta il velo di malinconia di chi crede che la scuola non sia un mercato e che soprattutto non sia in vendita; non può essere in vendita l’identità culturale di una scuola, di nessuna scuola in senso assoluto, in quanto non esistono scuole di serie A o di serie B o addirittura di serie C; esistono PECUP diversi, così come diversi sono gli studenti.
E allora? Qual è la novità?
Niente di nuovo, soltanto qualche riflessione di chi ha saputo, voluto e potuto togliere il velo di oscurantismo che in qualche modo e per motivi diversi aveva ricoperto la scuola superiore più antica di Battipaglia, quella che aveva numeri da capogiro e che ora pian piano sta ritornando agli antichi fasti. È Lei! È la scuola ritrovata!
14 febbraio 2025 – © riproduzione riservata
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