Comune, scontro sulle indennità di posizione

[di Carmine Landi]

Non è solo una questione di numeri. È uno scontro frontale, combattuto a colpi di carte bollate, tra due figure di spicco del Comune di Battipaglia e l’amministrazione guidata dalla sindaca Cecilia Francese. Al centro del conflitto ci sono le indennità di posizione, decurtate dopo la revisione delle pesature dirigenziali disposta dalla giunta all’indomani della relazione degli ispettori del Ministero dell’Economia. Da una parte ci sono: Anna Pannullo, dirigente del Settore Amministrativo, che si è vista ridurre l’indennità da 31.620 a 12.722 euro annui, poi ritoccata a 25.690 euro; e Gennaro Izzo, ex responsabile del Servizio Autonomo Contenzioso, che, andato in pensione, si è trovato una decurtazione da 9.500 a 8.000 euro annui e con una richiesta di restituzione di 1.500 euro per somme percepite tra 2023 e 2024. Dall’altra parte c’è il Comune di Battipaglia. La dirigente e il funzionario hanno deciso di non piegarsi. 

Anna Pannullo, difesa dall’avvocato Ferdinando Belmonte, ha impugnato la delibera che ha ridefinito la graduazione delle posizioni dirigenziali, sostenendo che la pesatura del suo incarico sia stata arbitraria, priva di criteri chiari e non corrispondente alle reali responsabilità del suo ruolo. Secondo la dirigente, il Comune non avrebbe tenuto conto del numero di attività gestite, della complessità direzionale e delle interazioni con altre strutture, ignorando il grado di responsabilità amministrativa e professionale che la sua posizione comporta. La stessa Pannullo, in un primo momento, si era rivolta al Presidente della Repubblica, salvo poi vedere il ricorso traslato al Tar di Salerno, competente per materia e territorio. 

Gennaro Izzo, assistito dalla legale Laura Clarizia, ha impugnato la delibera definendo la decurtazione un colpo di mano applicato retroattivamente, in violazione del principio di affidamento. L’ex funzionario ha scoperto la riduzione solo attraverso una pec del 23 gennaio, senza preavviso e, a suo dire, senza una valutazione trasparente delle sue mansioni. In mezzo, il Comune, che, forte del parere della responsabile dell’Avvocatura municipale Ernesta Iorio, ha già deliberato di resistere in giudizio, convinto della legittimità dei tagli e della necessità del recupero delle somme. La vicenda ora è sul tavolo dei giudici del Tar di Salerno, e il clima a Palazzo di Città si fa sempre più teso. Per i ricorrenti si tratta di diritti acquisiti, per l’Ente di somme indebitamente percepite da recuperare. Chi abbia ragione, sarà la magistratura a stabilirlo. Intanto, negli uffici e nei corridoi la tensione resta palpabile. In ballo non ci sono solo stipendi e bilanci, ma un precedente che potrebbe ridisegnare l’equilibrio interno alla macchina amministrativa.

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