Battipaglia avrà un nuovo ospedale

[di Carmine Landi]

Era stato immaginato come un gigante della sanità, un ospedale unico all’avanguardia capace di accorpare i presidi della Piana del Sele, centralizzando servizi e degenze. Oggi, dopo ricorsi, carte bollate e polemiche di campanile, la notizia è che il nuovo Ospedale Santa Maria della Speranza si farà. Non sarà il colosso da 304 posti letto previsto inizialmente, ma una struttura ridimensionata, tarata su 152 posti letto, la metà esatta. La decisione è arrivata con una delibera della giunta regionale della Campania, guidata dal presidente Vincenzo De Luca, che ha recepito le indicazioni del Tar dopo il ricorso presentato dal sindaco di Eboli, Mario Conte

Al centro della disputa era finito il mancato coinvolgimento delle amministrazioni locali nella pianificazione, viste le ripercussioni possibili sul futuro del presidio “cugino”. Il tribunale aveva infatti censurato la Regione per non aver concertato la decisione con i territori interessati, lasciando presagire un possibile stop definitivo. Invece, la Regione ha rilanciato, adattando il progetto ai dettami della sentenza: meno letti, nessun depotenziamento dell’ospedale di Eboli, e un cantiere che può finalmente partire. Il nuovo ospedale sarà dunque tarato sulla dotazione attualmente riconosciuta al Santa Maria della Speranza dall’Atto aziendale dell’Asl Salerno, senza ulteriori accorpamenti. 

Soddisfatta la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, che parla di un traguardo atteso da tempo: «L’idea di creare un nuovo ospedale resta in piedi. Sarà una struttura efficiente, moderna, rispettosa delle normative antisismiche e dotata delle tecnologie più avanzate». Un polo sanitario di ultima generazione, insomma, che punta a offrire servizi migliori alla comunità locale, senza generare squilibri tra i territori. 

Ma il progetto non riguarda solo la sanità. Il nuovo ospedale porterà con sé anche una rivoluzione viaria, pensata per migliorare i collegamenti tra la città e il presidio sanitario. Il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, Carmine Salerno, conferirà un incarico a un docente universitario per ripensare la viabilità dell’area, con l’obiettivo di rendere più agevole il transito non solo verso l’ospedale, ma anche verso l’aeroporto di Pontecagnano, infrastruttura chiave pure per il potenziamento della mobilità nella Piana del Sele. Risolta anche la questione dei vincoli idrogeologici, grazie alla riperimetrazione dei suoli approvata dall’Autorità di Bacino, guidata da Vera Corbelli. L’area, inizialmente considerata a rischio, è ora ufficialmente idonea a ospitare il cantiere, chiudendo così l’ultimo nodo burocratico che ne ostacolava l’avvio. 

La dotazione finanziaria resta di 120 milioni di euro, già stanziati, mentre il progetto, redatto dalla Manens, è pronto da tempo. Adesso la palla passa ad Antonio Postiglione, direttore generale per la Tutela della salute della Regione, incaricato di aggiornare la scheda d’intervento, e a Luigi Di Maio, responsabile unico del procedimento, che potrà finalmente indire la gara d’appalto e chiedere al Comune di Battipaglia il permesso di costruire. 

«Con lo stop al numero chiuso in Medicina, avremo l’occasione di attrarre qui i giovani medici, offrendo loro una struttura all’avanguardia in un territorio strategico per l’intera provincia» ha aggiunto la sindaca Francese, sottolineando come il nuovo ospedale non sarà solo un luogo di cura, ma anche un polo formativo per le future generazioni di sanitari. Alla fine, il progetto resta in piedi. Non nella forma titanica che si era immaginata all’inizio, ma come polo sanitario funzionale, ben collegato e in grado di rispondere ai bisogni del territorio. Dopo promesse e battaglie, questa volta il cantiere sta davvero per partire.

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