Tanto con poco

[di Francesco Bonito]

prima-n218Eravamo tanti in Municipio, alla conferenza stampa di presentazione del programma di iniziative per questo Natale. Ma non è stato il numero dei presenti a colpirmi, bensì l’energia positiva che si respirava in quella sala: man mano che i relatori presentavano i vari “capitoli” del programma natalizio, la partecipazione e l’entusiasmo del pubblico cresceva.

I presenti erano sorpresi dalla ricchezza del programma e apprezzavano la “genesi”, il percorso, che aveva portato a realizzare in poco tempo, grazie alla partecipazione di tanti, un cartellone di eventi e manifestazioni straordinario, senza precedenti per Battipaglia. In quel momento è nato il titolo della copertina di questo numero: Tanto con poco. La sintesi perfetta di quello che ascoltavo. Tanto, davvero tanto era stato messo in calendario e tanto è stato già fatto. Tanti gli artefici di questo piccolo miracolo battipagliese, tante le persone coinvolte, prevalentemente a titolo gratuito. Con poco, pochissimo denaro pubblico speso. Tanto con poco.

Come è stato possibile? Questa la domanda silente che sembravano porsi i presenti in Municipio, la stessa domanda che forse si pone oggi il lettore. Ce l’ha fatta il commissario straordinario Gerlando Iorio. Era proprio il commissario Iorio quella mattina a fare gli onori di casa: emozionato, orgoglioso, mai supponente o egocentrico nel descrivere il “tanto con poco”. Ascoltandolo ho capito come ce l’ha fatta. Mi ha colpito, infatti, la sua spontanea ripetizione del pronome “noi” e dell’aggettivo “nostra” parlando di Battipaglia. Non si trattava di un uso strumentale, strategico, da comunicatore navigato, ma di un’attitudine naturale che dimostrava la capacità di rendere partecipi, esprimeva l’abitudine al lavoro di squadra, tutte doti necessarie per guidare bene un’amministrazione comunale. Come mi ha sorpreso sentirlo ripetere la “nostra scuola”, parlando della De Amicis. Questa capacità di coinvolgere era evidenziata anche dall’entusiasmo degli organizzatori al suo fianco, tutte persone qualificate e appassionate, e dei tanti protagonisti di questo mese di eventi che gremivano la sala.

Un bel giorno per Battipaglia. Un segno di netta discontinuità con il passato sia nei modi che nei fatti. Dopo i “capi”, finalmente un leader; finita la stagione dei salvatori della patria, speriamo che il proficuo esempio di questi Prefetti della Repubblica sia seguito da altri. Nei fatti il cambiamento è ancora più evidente: eravamo abituati a Natali diversi, ai contributi erogati agli amici degli amici (a volte ai soci degli assessori), alle piste di pattinaggio grandi (e piene d’acqua) come una tinozza, agli orridi addobbi di plastica riciclata. Certo alcuni Natali ce li ricordiamo più di altri, come quello finito sotto inchiesta (2009) con un budget di ben 120.000 euro, della serie “poco con tanto”. Quest’anno si è fatto in maniera diversa: pochi soldi spesi, tante associazioni e aziende coinvolte, un programma ricchissimo e meno provinciale che in passato, massima trasparenza nell’azione amministrativa. In più, ciliegina sulla torta, la parziale riapertura della scuola De Amicis. L’impresa che appariva impossibile ai nostri precedenti amministratori è riuscita a tre funzionari dello Stato. Il giorno che un tribunale assolverà  – come tutti noi ci auguriamo, se innocenti – gli imputati dell’inchiesta Alma, sarà chiara a tutti la verità: non erano disonesti, erano solo incapaci.

12 dicembre 2014 – © Riproduzione riservata

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