Le Nove Muse

NoveMuse

Le Muse erano figure della mitologia greca che personificavano le più elevate aspirazioni artistiche ed intellettuali e che trovavano espressione nella danza, nel canto e nella narrazione epica. A questo mito vuole ispirarsi un sodalizio artistico e teatrale della nostra città, fondato nel 2012, che prende appunto il nome di Le Nove Muse. Fondatore ed animatore dell’associazione è Antonio Ferraiuolo, appassionato di teatro amatoriale, che ha coinvolto nel suo progetto numerosi giovani e adulti: «Vogliamo fare teatro brillante, comico, meglio se in lingua napoletana; ma vogliamo anche lanciare messaggi di elevato spessore sociale – esordisce Ferraiuolo – percorrendo la via teatrale e dell’arte in genere». L’esordio al pubblico è datato 2013 e l’opera messa in scena è una delle più singolari ed espressive del Maestro Eduardo De Filippo: «Con Ditegli sempre di sì ci siamo immediatamente confrontati con il teatro importante, sufficientemente impegnato anche se comico. La soddisfazione maggiore è stata quella di presentare al pubblico tanti volti nuovi, che stanno proseguendo il percorso con particolare entusiasmo». Nei mesi scorsi ha debuttato invece Cravattari, una commedia scritta da Fortunato Calvino che affronta il delicato tema dell’usura utilizzando una struttura narrativa molto originale. Regista ed interprete del lavoro è l’esperto Tony Letteriello. Tra gli altri interpreti anche Adriana Minella, attrice e regista di lungo corso, che sta dirigendo il prossimo lavoro de Le Nove Muse, il fortunatissimo lavoro di Eduardo Quei figuri di tanti anni fa. In preparazione, anche una brillante commedia napoletana dal titolo INPS: Inganni Napoletani Per Sopravvivere, scritta a due mani dall’attrice e regista Eva De Rosa e da Massimo Canzano.
La crescita artistica degli associati è un obiettivo prioritario. «Abbiamo organizzato per i nostri associati corsi di dizione e di scrittura creativa. Pensiamo che supportare le nostre attività con strumenti di formazione alla tecnica teatrale sia un aspetto mai trascurabile. Perché ci crediamo e guardiamo lontano – prosegue Ferraiuolo – nonostante lo scarso interesse delle amministrazioni locali nel supportare le iniziative teatrali amatoriali, la mancanza di incentivi, gli elevatissimi costi gestionali per rappresentare una commedia e talvolta anche una incomprensibile disattenzione della nostra gente nel sostenere il prodotto teatrale locale». Appare evidente la volontà di Antonio Ferraiuolo di tenere sostenuti i toni per manifestare un disagio largamente diffuso nella nostra città: «Non ci piacciono le soluzioni provvisorie come il Salotto Comunale, gli auditorium scolastici e le palestre – conclude con risolutezza il fondatore dell’associazione – non ci convince neanche l’ipotesi del Centro Sociale. Battipaglia ha bisogno di un Teatro Comunale, lo doveva diventare il Garofalo, lotteremo perché ciò sia ancora possibile».

22 maggio 2015 – © Riproduzione riservata
Facebooktwittermail