PD, Volpe ci cova

Gli squilli di campanella settembrini non hanno soltanto riportato i bambini fra i banchi di scuola, ma hanno anche contribuito a ricordare che, finita l’estate, manca davvero poco alle prossime elezioni amministrative.

A confermare la febbre da voto, le numerose voci sulla data delle possibili elezioni. Chi azzarda marzo, chi addirittura le posticipa a novembre dell’anno prossimo e, poi, la previsione più probabile di maggio 2016. Quale che sia la data della tornale elettorale, è evidente che il carrozzone politico sia ormai in marcia verso la meta. Il nocchiere che non ti aspetti, però, arriva da lontano. Fra le file del Partito democratico, infatti, è il sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe, a menare scudisciate a destra e manca. Seguito a ruota dal titolare della segreteria cittadina, Davide Bruno. La questione è semplice: nell’area del centrosinistra tante voci, pochi fatti.
MimmoVolpeÈ dalle elezioni regionali, tenutesi a maggio di quest’anno, che si rincorrono sussurri d’ogni sorta. Dopo il clamoroso appoggio dei fratelli Gerardo e Vincenzo Motta all’ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, sembrava essere il nemico numero uno di Santomauro, l’uomo a cui affidare la vettura piddina. Una voce che aveva fatto urlare allo scandalo, e che lo stesso Gerardo Motta aveva sminuito professando la propria civicità. Ma anche laddove l’impegno dell’ex consigliere piddiellino fosse effettivamente civico, è sempre possibile ricambiare il favore delle elezioni regionali. Con un candidato debole alla corsa per la poltrona di sindaco di Battipaglia, per esempio. O, come pure si era vociferato negli ultimi tempi, con l’assenza del simbolo del Partito democratico dalla scheda elettorale. Tutte ipotesi a cui, da un lato come dall’altro, non vogliono neanche fare riferimento. Ma quale che sia la verità, di oggettivo c’è che Volpe ha sentito forte l’esigenza di sgomberare il campo da ogni ipotesi e, al solo sentire il nome di Motta, scatta sugli attenti: «Con il Pd in campo il primo punto all’ordine del giorno è un partito aperto e plurale, che discute con tutti – Volpe – ma non confondiamo i piani delle tematiche: impresa è impresa e politica è politica». A seguire, poi, la chiamata all’intervento in qualsiasi modo e forma, per giungere al voto con uomini e simbolo.
Una rottura dell’accordo indicibile? Forse sì, forse no. Motta, dal canto suo, ribadisce il suo impegno con quattro liste civiche. A testimoniare che nulla è cambiato nei rapporti personali con la famiglia Volpe, inoltre, partecipa come invitato (e come sponsor) al premio Fabula, organizzato da Andrea Volpe. Fra l’altro, anche il figlio del primo cittadino bellizzese, è stato tirato in ballo fra i papabili candidati. Voci che hanno subito scatenato la reazione di chi non vuole una presenza “straniera” in città, e che ancora sono in attesa di smentita.
E allora? Allora tocca trovare il nome. Condiviso, possibilmente, e senza dover ricorrere alle primarie. Nel partito sembrano essere tutti d’accordo sul fatto che le primarie siano lo strumento più scomodo per trovare il candidato. Se non altro, quello che potrebbe dar luogo a sorprese poco piacevoli. Un Ciotti, per esempio, che dopo la candidatura sfumata alle elezioni regionali, è pronto a correre con o senza il Partito democratico. E infatti, l’ex sindacalista fa la voce grossa e invita il partito cittadino a muoversi autonomamente: «Il circolo Pd di Battipaglia, democraticamente eletto, è l’unico deputato a individuare il candidato sindaco e a comporre la lista del Pd – ha commentato Ciotti – se altri, non iscritti, intendono assumere decisioni per Battipaglia, si tornerà a logiche del passato quando questa era terra di tutti, tranne che dei battipagliesi». Insomma, chi ci capisce è bravo. Ma qua, Volpe ci cova.

18 settembre 2015 – © Riproduzione riservata
Facebooktwittermail