Natale digitale

Feste natalizie: tempo di regali. Libri, costruzioni, automobiline, bambole lasciano sempre più spazio agli strumenti elettronici. Quotidianamente vedo bimbi che entrano nello studio armeggiando con aggeggi elettronici, li visito e vanno via senza staccare lo sguardo dallo schermo del loro dispositivo. Alcuni nonni sono estasiati da come i loro nipotini padroneggiano, senza neanche saper leggere, i giochi elettronici e dall’abilità delle loro piccole dita nel maneggiare la tastiera. I genitori poi, li lasciano fare così stanno tranquilli almeno per un po’.
Recentemente su Pediatrics è stata pubblicata un’indagine, coordinata dalla dr.ssa Matilde Irigoyen, direttore del dipartimento di Pediatria all’Einstein Medical Center di Philadelphia, sull’esposizione digitale e sull’uso di dispositivi multimediali mobili nell’infanzia. Dallo studio è emerso che all’età di 4 anni la metà dei bambini ha la propria televisione, tre quarti hanno un proprio dispositivo mobile e il 96,6% usa il cellulare. A 2 anni, la maggior parte ha già usato un dispositivo mobile, e a 3-4 anni lo utilizza senza aiuto di altri, guardando applicazioni multimediali come YouTube e Netflix, indipendentemente dall’etnia e dal grado di istruzione dei genitori. “I dispositivi mobili multimediali si sono rapidamente diffusi tra i bambini a causa della portabilità e delle capacità interattive” spiega la ricercatrice, aggiungendo che “i piccoli usano i dispositivi mobili per giocare, guardare video, comunicare, scattare foto e usare app. I nostri risultati non affrontano l’impatto dei dispositivi multimediali portatili su bambini e famiglie, ma descrivono solo la natura pervasiva dell’esposizione digitale nell’infanzia” riprende Irigoyen e conclude dicendo “la rapida adozione di dispositivi mobili da parte dei bambini potrebbe avere un impatto sulle dinamiche familiari, ma anche sulla loro salute, sullo sviluppo e sull’alfabetizzazione”.
Tali dati confermano quelli emersi dall’indagine di Common Sense Media: il 72% dei bambini fra 0 e 8 anni ha utilizzato un dispositivo mobile nel 2013 rispetto al 38% nel 2011. In aumento l’utilizzo anche tra i bambini di 2 anni: dal 10% del 2011 al 38% nel 2013. I media elettronici mobili sono ovunque ed i piccoli ne fanno uso sempre più precocemente ma le conseguenze sullo sviluppo e sul comportamento dei bambini non sono ancora ben conosciute. Diversi studi hanno rilevato che i bimbi al di sotto dei 30 mesi di età non possono imparare dalla TV e dai video le competenze utili nell’affrontare la vita altrettanto bene come quando le imparano vivendo esperienze reali.
Alcune ricerche suggeriscono che i media interattivi, come libri elettronici e applicazioni per imparare a leggere, possono risultare utili nell’insegnamento del vocabolario e della comprensione della lettura ma solo nei bambini dai 3 anni in poi. I potenziali benefici educativi per i bambini sotto i due anni sono stati messi in dubbio. È ben noto che i neonati ed i lattanti apprendono meglio tramite le esperienze manuali ed il faccia a faccia con altri esseri umani. Ancora non è ben conosciuto se l’impiego di questi apparecchi, durante la prima infanzia, possa ostacolare lo sviluppo dell’empatia (riconoscimento dei sentimenti altrui), delle abilità sociali e della risoluzione dei problemi che tipicamente si ottengono tramite l’esplorazione dell’ambiente reale, il gioco libero e l’interazione con i propri coetanei. In età adolescenziale, uno studio di ricercatori inglesi dimostra che ogni ora in più al giorno trascorsa davanti la TV o su internet si traduce in un paio di voti in meno alla fine dell’anno scolastico. Il progresso tecnologico rappresentato dai dispositivi multimediali va gestito dai genitori in maniera intelligente integrandolo con strumenti tradizionali quali la lettura ed il gioco libero. È preferibile provare in prima persona ogni applicazione prima di consentire al bambino di accedervi. Se il genitore decide che l’applicazione può essere utilizzata dai figli, meglio farne uso insieme in quanto la fruizione congiunta dei media interattivi ne potenzia la valenza educativa.

11 dicembre 2015 – © Riproduzione riservata
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