Centrosinistra: del doman non v’è certezza

Nicola-LandolfiÈ così mutevole il clima nel centrosinistra battipagliese che, per parlar di strategie elettorali, piuttosto che il parere dei politologi, andrebbe ascoltato quello d’un mago indovino. Nella sfera, qualcosa s’intravede. Ma i dati sicuri sono pochi.
Quel che è certo è che la direzione cittadina del Partito democratico, guidata dal segretario Davide Bruno, ha deliberato l’indizione delle primarie di coalizione per il prossimo 7 febbraio. Altro dato sicuro è che adesso nascerà un comitato per le primarie: a farne parte dovrebbero essere i rappresentanti dei partiti, che al momento sono guidati da Bruno (Pd), Michele Toriello (Udc), Giovanni Valletta (Sc) e Enzo Maraio (Psi), e dei gruppi civici della coalizione.
Dati sicuri e date definite. «Dal 4 all’11 gennaio – spiega Davide Bruno – ci occuperemo della definizione delle regole, mentre dal 13 al 25 coloro che aspirano a competere per la fascia tricolore raccoglieranno e presenteranno le firme a supporto delle candidature».
Il numero uno dei dem, inoltre, sembra aver le idee abbastanza chiare pure in fatto di criteri di selezione. «Il comitato – aggiunge il segretario – controllerà la proposta di candidatura d’ogni consigliere e fisserà dei paletti, nel senso che, laddove ci sarà la sensazione d’un supporto da parte di chi, dal 1994 ad oggi, s’è reso protagonista d’alcune scelte amministrative scellerate, porremo un veto, ma le considerazioni, ad ogni modo, saranno differenti di caso in caso».
Eppure, nel centrosinistra, le primarie danno l’idea dei conti fatti senza l’oste.
D’altronde, all’indomani del direttivo cittadino, quando ormai la via che porta alle primarie sembrava in discesa, esce allo scoperto Nicola Landolfi. Il segretario provinciale del Pd, che da mesi veniva corteggiato dai democrat battipagliesi, si pronuncia ufficialmente in merito alla candidatura. E lascia intendere che l’ipotesi è tutt’altro che remota: «Ci vuole una totale discontinuità; in tal caso, in pochi giorni, potremmo decidere di metterci a disposizione di una nuova primavera, per una città che è il simbolo di una grande zona civile, sociale e produttiva del sud».
Una mossa che stravolgerebbe ogni cosa. Al di là d’ogni dichiarazione di facciata, infatti, sarebbe ardua impresa pensare alla convocazione delle primarie di coalizione qualora il segretario deluchiano decidesse di fare sul serio un passo simile.
Panta rei, e il Pd, contro i giorni che passano, ci lotta, ché di tempo ce n’è poco. E il cunctator Landolfi fa storcere il naso a qualche esponente di spicco del partito cittadino. Chi, per primo, accusa il segretario provinciale di far perder tempo al Pd è Pietro Ciotti. Il presidente di Comunità Storia & Futuro, che, nell’agone delle primarie di coalizione, rivestirebbe un ruolo fondamentale, ha detto che «se si fosse voluta porre la candidatura del segretario provinciale, così come si sente, non sarebbe stato necessario perdere tre mesi di lavoro e di impegno del direttivo Pd locale, ma sarebbe bastato dirlo in maniera aperta, senza infingimenti, e nessuno avrebbe posto alcun veto». Accuse al vetriolo, da parte del sindacalista, anche ai danni di Mimmo Volpe: «Le primarie, nei proprio luoghi di appartenenza, non le hanno mai volute – dice Ciotti di Volpe e Landolfi – e addirittura, a volte, non hanno usato il simbolo del partito per competere». Dal tavolo provinciale, tuttavia, il nome di Landolfi non è l’unico a tener banco: a molti, infatti, piace il profilo di Enrico Lanaro, che garba pure a un bel po’ degli ex consiglieri di maggioranza dell’amministrazione Santomauro e ai vertici battipagliesi di Scelta Civica. Ad ogni modo, se primarie fossero, i nomi sarebbero quelli di Ciotti e Nicola Vitolo. E i panni dell’outsider li indosserebbe Carmine Galdi, giornalista e presidente dell’associazione Iniziativa Popolare, che è pronto a scendere in campo. Ma dalla sfera del centrosinistra si vede ben poco: tra i progressisti, del doman non v’è certezza.

28 dicembre 2015 – © Riproduzione riservata
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