Inquinamento e neoplasie: c’è bisogno di dati

Discarica
Discariche da bonificare, impianti per il trattamento di rifiuti, inquinamento del fiume Tusciano, tasse sui rifiuti e interventi di depurazione: sono gli argomenti contenuti nel fascicolo aperto dalla commissione UE su Battipaglia, per far fronte all’emergenza rifiuti nel nostro territorio.
Ad oggi, in determinate aree, e in particolare nella nostra regione, si parla spesso di inquinamento ambientale e dell’aumento dell’incidenza tumorale come fenomeni correlati.
I cumuli di rifiuti, spesso riversati illegalmente e senza controllo nelle campagne e nelle strade, rilasciano nel terreno e nell’atmosfera sostanze altamente inquinanti che alterano il nostro stato fisiologico.
Sostanze potenzialmente dannose, dunque, che aumentano il rischio di incorrere in forme tumorali.
E pure nella nostra città c’è qualche preoccupazione legata alla spinosa questione.
Ci si interroga, infatti, sui circa venti siti presenti nella nostra zona, tra cui due discariche da bonificare in località Castelluccio, due vasche per stoccaggio e le altre aziende, pubbliche e private, che, in città, lavorano nel campo dello smaltimento dei rifiuti.
Impianti che incrementano l’inquinamento ambientale, accogliendo prodotti di uso domestico, farmaceutici o da giardinaggio, ma anche sostanze commerciali e di scarto industriale, come amianto, cloro e diossina.
Un fenomeno non lontano da noi dunque, ma che tutt’oggi sfugge all’attenzione e al monitoraggio da parte di addetti. Un argomento a malincuore sulla bocca di tutti, che, non essendo verificabile attraverso dati precisi, rischia di far cadere in luoghi comuni e banalità.
Mancano infatti ad oggi statistiche relativamente attendibili.
La più recente attestazione del fenomeno risale ad un indagine effettuata a cavallo tra il novembre 2010 e il febbraio 2011, effettuata dall’ARPAC (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania).
Tale indagine, effettuata in quattro zone – piazza Aldo Moro, Via Serroni, Località Taverna, Località Belvedere – ha rilevato presenza di benzo-pirene che supera il limite previsto per legge.
Non abbiamo tuttavia statistiche che rivelino in termini numerici gli effettivi sviluppi di neoplasie, e a quanto effettivamente risale la mortalità dovuta a quest’ultime.
Possiamo dunque basarci su dati generici che prendono in esame l’intero territorio campano. Una mappatura della nostra città, che ci fornisca dati certi, e l’incrocio di questi fattori con attestazioni di inquinamento ambientale, potrebbe fare chiarezza sulla situazione e ipotizzare vie risolutive.
I dati in nostro possesso sono dunque abbastanza confusi, a dispetto di una situazione che andrebbe costantemente monitorata per poter analizzare il fenomeno in termini più tecnici, su statistiche reali ma soprattutto aggiornate.
È bene specificare che, se è fuor dubbio l’attestazione di un legame tra lo smaltimento rifiuti e l’aumento delle neoplasie, è altrettanto vero che questo non è l’unica causa del suo incremento.
Tuttavia è diritto e dovere dei cittadini fare pressione affinché la situazione sia  monitorata in modo più efficace.

29 gennaio 2016 – © Riproduzione riservata
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