La terza via di Ciotti
Pietro Ciotti spalanca «la terza via dei dem». Il sindacalista, infatti, continuerà la sua corsa e, al di fuori della coalizione di centrosinistra, si candiderà a sindaco col supporto di tre liste civiche.
Galeotta, a detta di Ciotti, «l’impossibilità di trovare un modo per ragionare all’interno del Partito democratico all’indomani delle primarie». Dal 6 marzo, giorno in cui le consultazioni interne alla coalizione di centrosinistra hanno consacrato Enrico Lanaro come candidato dei progressisti battipagliesi, il sindacalista ha chiesto al segretario provinciale dem, Nicola Landolfi, e al referente cittadino, Davide Bruno, la convocazione d’un direttivo «affinché venissero fuori le responsabilità di chi ha determinato che il centrosinistra non avesse una guida Pd». La riunione di direzione, nei giorni scorsi, c’è stata. «Noi la invocavamo da un mese», lamenta Ciotti. Ed è stato proprio a seguito di quell’incontro che il presidente di Comunità Storia & Futuro ha deciso di andare avanti per la propria strada. Di certo, dalle parti della sezione dem di via Domodossola, non sono in molti a volergli bene adesso, tant’è che il sindacalista, agli occhi di molte anime del Pd, è diventato “un uomo della destra”.
«Di uomini della destra – controbatte Ciotti – ce ne sono tantissimi da qualche altra parte, a partire da quelli che stavano con Lanaro, per arrivare agli esponenti del Pd che supportano Gerardo Motta».
Al contrario, Nicola Oddati rimane con Lanaro. Quindici giorni fa, ai taccuini di Nero su Bianco, l’ex assessore del Comune di Napoli aveva parlato così: «Una cosa è certa: non sosterrò Lanaro, non sono disponibile a correre per portare voti a chi, a parer mio, non è adeguato al ruolo di sindaco».
Ciotti, dunque, lancia attacchi al vetriolo all’indirizzo di Oddati: «La sua mission era quella di dividere il centrosinistra, e per farlo ha dovuto dividere il Pd. A mio avviso, la sua operazione tendeva a favorire un altro candidato che strizza l’occhio al centrosinistra, e che è Motta».
Eppure il nome di Oddati avrebbe dovuto federare i democratici. Ciotti aggiunge: «Avrebbe dovuto unire? Allora ha fallito. E con lui ha fallito chi, Nicola Landolfi o Davide Bruno che sia, l’ha presentato e poi, dopo aver preso atto della sua incapacità di unire, non gli ha impedito di partecipare alle primarie».
In merito all’accordo tra Oddati e Lanaro, inoltre, Ciotti si chiede come sia possibile «portare avanti una campagna elettorale in cui non si crede, a beneficio d’un candidato sindaco ritenuto incapace».