Zara alza il tiro

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Se vuoi la fascia, ricerca la pace. Lo sanno bene le meravigliose ragazze che, di anno in anno, partecipano ai numerosi concorsi di bellezza organizzati dalle Alpi all’Aspromonte, invocando la pace nel mondo. E sono a conoscenza del segreto pure i battipagliesi che, in occasione delle elezioni amministrative, provano a prendersi, direttamente o indirettamente, la fascia tricolore, reclamando a gran voce la pace sociale a Battipaglia.
Eppure, all’indomani delle elezioni, quell’anelito di concordia si mitiga: “si vis pacem – pensano eletti, non eletti e longae manus – para bellum”.
A Battipaglia, in effetti, è già tempo di guerra. L’ultimo velenosissimo scontro ha come protagonista Fernando Zara. L’ex sindaco di Battipaglia, oggi segretario cittadino di Rivoluzione Cristiana, è in rottura con l’attuale primo cittadino, Cecilia Francese.
Zara, che in campagna elettorale ha dato una grossa mano alla sindaca, pare esser tornato al 2015, quando, lungi dall’immaginare un’alleanza, dichiarava che sarebbe stata una «iattura» mettere a capo della coalizione di centrodestra una «rifondarola» come la Francese.
L’ex sindaco, infatti, è diventato critico nei confronti dell’amministrazione dopo aver giudicato con insoddisfazione l’Alba d’un giorno che dovrebbe durare cinque anni.
E nello scontro sono stati tirati in ballo pure gli avvocati e i magistrati: il coordinatore di Rivoluzione Cristiana, infatti, ha pure querelato Marco Onnembo, assessore al bene comune e alla bellezza.
«Chiedo che venga mandato a casa – dice Zara, in riferimento all’assessore, durante un’intervista rilasciata a SudTv – perché s’è permesso di affermare che io avrei detto che in Alba srl devono entrare i privati, quando, nel periodo elettorale, ho pubblicamente detto che i privati si sono arricchiti con la gestione del rifiuto a Battipaglia e che, dunque, l’azienda doveva diventare la cassaforte del Comune, e quando sono stato denunciato da un’ameba della politica battipagliese, Alfredo Liguori, proprio perché nel 2002, quando Onnembo aveva il ciucciotto, avevo comprato un impianto per il riciclaggio dei rifiuti».
Zara spiega che la rottura nasce dalla mancanza di relazione politica: «Io non ho fatto nessun accordo pre-elettorale, se non quello che, nel governo, Rivoluzione Cristiana valesse come formazione politica in rapporto al consenso ottenuto, e la nostra partecipazione al governo avrebbe dovuto essere del 22%, ma così non è stato: Franco Falcone, che tra l’altro è stato un nome che la stessa Francese ha caldeggiato, è presidente del consiglio, e dunque presiede un’assemblea, ma non fa parte del governo».
Malcontento che nasce pure da una mancata nomina nei ranghi di Alba? «Sapevo di non poter fare l’amministratore unico, ma, durante la fase del ballottaggio, avevo chiesto di fare il consulente aziendale di Luigi Giampaolino».
Per l’ex consigliere regionale, «alcuni adepti della Francese, che vantano una superiorità etica quando sono persone che di etica non possono parlare, sono in confusione totale a causa dell’idolatria». Dure critiche anche in fatto di politica economica: «La prima manovra della Francese è devastante. Dicono che l’hanno fatta i commissari, e anche se fosse così, ma io non credo, non sarebbe un segno di discontinuità».
La coalizione di maggioranza, ad ogni modo, non tarda a controbattere. All’ex sindaco, infatti, risponde il coordinatore della coalizione, Bruno Di Cunzolo, che si rivolge direttamente a Zara: «Stai tentando di provocare spaccature all’interno della maggioranza consiliare, ma non ci stai riuscendo e questo dato di fatto ti rende ancora più aggressivo e questo stato di accelerazione ti fa perdere la lucidità. Hai costruito questo conflitto ad arte secondo logiche che come coalizione abbiamo deciso di contrastare. Non riuscirai a trascinarci in questo vortice perverso perché abbiamo poco tempo a disposizione e i problemi della città non possono aspettare. Dobbiamo spendere tutto quello che possiamo per risalire la china. Lo dobbiamo alla città che abbiamo deciso di servire».

Nella foto: Zara durante l’intervista a Sud Tv

16 settembre 2016 – © Riproduzione riservata
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