Dietrofront

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Qualche giorno fa sui social ha preso a circolare una clip dal titolo eloquente: “Sotto’n’passo”. Nato da un’idea dell’associazione Mariarosa A.P.S., il video è stato realizzato da Benedetto Battipede con la collaborazione dell’associazione ideatrice e dell’associazione So. Dis., rappresentata da Angela Gorrasio, per sensibilizzare e denunciare la presenza di un’enorme barriera architettonica al centro cittadino. Il corto ha voluto alzare un grido a favore delle persone diversamente abili mostrando, in modo sarcastico, la difficoltà che hanno ad affrontare il sottopasso che spezza da sempre la città in due parti, a causa di evidenti difetti strutturali. “Sotto’n’passo” è infatti la descrizione di una giornata normale in cui due disabili si incontrano casualmente nella zona di passaggio pedonale del sottopasso che unisce via Roma e via Rosa Jemma, provenendo dai due versi opposti, accorgendosi dell’impossibilità di passare contemporaneamente con le proprie carrozzine. La cosa paradossale è che i lavori di ammodernamento del sottopasso, avvenuti più di un anno fa, avevano finalmente previsto una rampa per le carrozzine su uno dei due lati pedonabili. Purtroppo però, la larghezza della rampa è insufficiente a consentire il passaggio contemporaneo di due persone in carrozzina, obbligando così uno dei due passanti a tornare indietro in retromarcia e a risalire tutta la rampa, già eccessivamente pendente.
Nel video l’associazione Mariarosa mostra proprio questa inadeguatezza, e pare che i tecnici dell’amministrazione, in risposta a tale disagio, abbiano risposto che è più facile vincere al superenalotto che due disabili si incontrino nel sottopasso. A proposito della questione, i ragazzi di Mariarosa hanno dichiarato: «L’utilizzo superficiale dei fondi per riadattare il sottopasso con l’obiettivo dell’abbattimento delle barriere architettoniche, visti i risultati, è l’ennesima dimostrazione del fatto che le amministrazioni non si preoccupano in maniera attenta e profonda delle esigenze delle categorie svantaggiate, limitandosi alle risposte di facciata che non superano i problemi. A dimostrazione di quanto diciamo, siamo ancora in attesa di un’amministrazione che prenda in carico il montaggio dell’altalena per disabili che da quasi un anno abbiamo autofinanziato e costruito con l’obiettivo di donarla alla città. A questo punto si manifesta una palese mancanza di sensibilità e responsabilità».
L’interesse dell’associazione, come quello di chi scrive e della redazione, non è generare una polemica ma porre l’accento su una questione troppo grave per non essere affrontata, invitando chi di dovere a porre dei rimedi ad un progetto realizzato con superficialità. Un muro, che da sempre ha rappresentato una barriera per tutti i battipagliesi che abitano oltre la stazione, è rimasto in piedi solo per alcuni di loro, coloro che ogni giorno lottano per dimostrare che la disabilità non è un limite ma una risorsa.

Foto di Benedetto Battipede

28 ottobre 2016 – © Riproduzione riservata
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