Francese e Di Cunzolo: lasciateci lavorare
«Le questioni sollevate da Zara si risolveranno in tribunale». Inizia così la conferenza stampa dell’architetto Bruno Di Cunzolo, coordinatore della coalizione di maggioranza.
E, prima delle domande dei giornalisti, Di Cunzolo non parla neppure di Carlo Zara. Eppure in molti s’aspettavano che quella conferenza, convocata di sabato quasi a ora di pranzo, fosse l’occasione per rispondere al presidente di Battipaglia Nostra, che, nei giorni precedenti, aveva attaccato a più riprese l’architetto.
L’incontro, invece, diventa un’occasione per fare il punto della situazione sul governo della città, tant’è che, dopo qualche minuto, in fretta e furia, nella sede di Etica, accanto a Di Cunzolo arriva pure la cugina, il sindaco Cecilia Francese. E soprattutto, nel corso della conferenza stampa, la prima cittadina e il coordinatore ci tengono a mettere in evidenza «la compattezza dell’amministrazione comunale e l’unità della maggioranza».
Si parla, infatti, del documento di solidarietà a Di Cunzolo, e di quelle firme mancanti di qualche consigliere comunale, che avevano dato adito a voci secondo le quali l’amministrazione sarebbe prossima alla crisi di governo: «Chi non ha firmato – spiega l’architetto – forse lo ha fatto per un rapporto di amicizia storico con Carlo Zara, ma questo non significa che i mancati firmatari verranno meno alle attività programmatiche di questa maggioranza».
Il riferimento, oltre ai consiglieri comunali di Rivoluzione Cristiana, gruppo che comunque è vicino al massimo esponente cittadino del partito, Fernando Zara, è a Pino Bovi e Antonio Sagarese.
«Bovi è un amico storico di Carlo Zara – ha aggiunto Di Cunzolo – e lui e Sagarese non sono contro di me, ma contro il coordinamento, e vogliono un rapporto privilegiato col sindaco».
Nei giorni successivi, però, Bovi chiarisce a Francese e Di Cunzolo che la sua scelta non è in alcun modo correlata all’amicizia con il presidente di Battipaglia Nostra, ma è legata a convinzioni personali.
Ad ogni modo, alla conferenza stampa ci sono anche il vicesindaco Ugo Tozzi, l’assessore Michele Gioia e altri volti della maggioranza, «ma anche chi non è presente – spiega la Francese – non è qui soltanto per impegni personali».
E si passa a fare il punto della situazione in chiave amministrativa: «Stiamo facendo un lavoro immenso – dichiara il sindaco – anche perché i problemi che ci siamo trovati dinanzi sono al di là di quanto previsto, e non sono legati soltanto ai tre anni di commissariamento. Dobbiamo risolvere molte questioni, in primis quelle legate al caso Alba e alle farmacie, che, nonostante il Comune sia uscito dal Cofaser, ancora non sono a casa».
La prima cittadina, poi, ci tiene a far chiarezza sulle polemiche relative alle accuse di ambiguità in merito al referendum: «Non ho aderito al sì andando a salutare Vincenzo De Luca – dice l’endocrinologa – ma, essendo il sindaco di tutti, ho preso parte alle iniziative dei comitati del sì come a quelle dei comitati per il no, e ho approfittato della venuta di De Luca per ottenere qualche risultato per la città, visto che il governatore mi ha dato una data per la stipula del contratto per riuscire ad avere i 9 milioni di euro per il PIU Europa e ha detto che, se faremo i progetti, ci farà finanziare».
Infine, i due parlano della fonderia Pisano: «Il problema non si pone – spiega la Francese – perché nella nostra area industriale non c’è disponibilità di un’area che abbia l’estensione richiesta dall’industria, e io non farò mai una variante urbanistica per un’azienda che possa danneggiare la produzione autoctona». Di Cunzolo parla così: «Si tratta di accuse fantasiose; la variante urbanistica richiesta da tanti per evitare l’insediamento della fonderia non arriva perché non possiamo vietare che ci siano industrie in un’area che oggi è di crisi industriale e che è polo chimico dal 1960: penalizzeremmo le altre aziende».
Nella foto: Brunello Di Cunzolo