Tozzi, Inverso e Ciotti: puntiamo sull’agricoltura
Fonderia in città: mentre in Consiglio ci si divideva su due mozioni apparentemente simili, abbiamo sentito tre protagonisti della politica cittadina
Sull’ipotesi di delocalizzazione della fonderia Pisano a Battipaglia cominciano a prendere posizione i diversi rappresentanti politici cittadini. Tra possibilisti e contrari, si delineano più chiaramente le posizioni. Nettamente ostile all’insediamento pare essere l’opinione pubblica battipagliese, che in strada o sui social si dice chiaramente contraria. I motivi non sono solo quelli legati al delicato equilibrio tra salubrità dell’ambiente e salute pubblica. Al contempo, ormai, è chiaro a tutti che il livello occupazionale, pur diminuito nell’ultimo decennio, ha avuto una certa tenuta grazie all’agricoltura, ai prodotti di qualità e alla filiera innovativa. La gente questo lo sa. E non vede di buon occhio qualunque elemento possa disturbare questo settore.
Sembra una rivincita sulle cause dei moti del 1969: mentre all’epoca un’arretratezza del settore agricolo causò una forte emorragia di posti di lavoro e la conseguente richiesta di investimenti nel comparto industriale pesante, oggi le parti si sono invertite. Fonti ancora non ufficiali, ma vicine alle confederazioni agricole, parlano di una crescita del PIL del settore agricolo nella Piana del Sele pari o superiore al 7%. E mentre l’agricoltura punta su territorio e innovazione e il comparto chimico-plastico continua a primeggiare, alcuni settori industriali restano ancorati a piani economico-industriali basati sugli aiuti.
Ma i leader politici locali cosa pensano rispetto all’ipotesi fonderia a Battipaglia? Lo abbiamo chiesto a tre degli otto candidati sindaci alle ultime elezioni.
Inverso: «Si parli del futuro»
«Bisogna stare estremamente attenti a toccare il sistema agricolo della Piana, che ha in Battipaglia la propria capitale. Il sistema agricolo è forte e credibile. Non a caso molte banche hanno investito in questo settore, anche in termini di credito, per garantirne la crescita. Qualunque azione possa essere lesiva dell’agricoltura, non solo in termini qualitativi, ma anche solo mediatici, diventerebbe un grave problema di sistema, e ne risulterebbero coinvolti agricoltura, sistema bancario locale e, a cascata, altri settori». Parla così Vincenzo Inverso, leader di Per un nuovo inizio. L’ex candidato sindaco aggiunge: «Non bisogna essere allarmisti: queste analisi politiche e territoriali servono a tutti per poter prendere decisioni fondamentali in maniera serena e ragionata, verso qualunque direzione si decida di andare. Io ho fiducia nel lavoro che svolgerà il sindaco Francese e soprattutto credo nella collaborazione, semplice, fattiva e leale, per poter agevolare lo sviluppo del territorio. Mi auguro che con l’anno nuovo s’inizi a parlare di politiche per il futuro del territorio».
Ciotti: «Pianificazione e controlli»
Anche Pietro Ciotti, sindacalista e candidato sindaco alle ultime elezioni comunali, è cauto nel valutare eventuali insediamenti industriali pesanti: «Il lavoro e la salute sono condizioni di base per la dignità e lo sviluppo della persona. Queste sono condizioni essenziali per un territorio che deve migliorare per molti aspetti, primo tra essi l’ambiente. Queste condizioni non nascono all’improvviso: si costruiscono. Le aziende che hanno intenzione di impiantarsi su un territorio devono presentare un piano industriale e devono integrarsi sia nel sistema produttivo esistente che nel sistema produttivo che si pianifica per il futuro. La pianificazione, purtroppo, ancora oggi, come in passato, manca. Alla pianificazione, poi, vanno fatti seguire opportuni e normali controlli. Sistemi produttivi di qualità in territori ben governati non potranno che garantire sviluppo. Vi sono già delle ottime realtà produttive presenti, sia in agricoltura che nei comparti industriali. Decisioni di questo genere, come l’impianto di una fonderia, necessiterebbero di tavoli di discussioni preliminari con le parti sociali e attive sul territorio: l’obiettivo primario di questi tavoli dovrebbe essere l’ascolto».
Tozzi: «Secco no; polemiche sterili»
Il vicesindaco Ugo Tozzi delinea chiaramente le intenzioni amministrative e politiche. «Trovo le polemiche sulle fonderie Pisano sterili e inconcludenti, oltre che strumentali. Non capisco il presupposto dal quale si parte per affermare che l’amministrazione non ha prodotto nessun atto. Questa amministrazione non ha ricevuto nessuna richiesta d’insediamento, oltre al fatto che ha risposto sin da subito con un secco no anche solo alla paventata ipotesi, appresa tra l’altro dai giornali. Questa sindaca, la sua giunta e i suoi consiglieri hanno agito sempre nella legalità e nella trasparenza. Non abbiamo intenzione di trattare questo argomento con superficialità, tutto ciò che serve per spiegare ai cittadini le nostre intenzioni non è mai inutile o senza valore. L’importanza delle azioni politiche risiede nella chiarezza delle azioni e delle proposte. Il nostro programma politico prevede la tutela e il benessere del territorio e la crescita del comparto agroalimentare e si agirà in questo senso. La nostra sindaca ha ben spiegato che la nostra intenzione, comune ai nostri programmi tra l’altro, è quella di un deciso no alle fonderie Pisano, qualora lo dovessimo ripetere ancora. Saranno invece tutelate le aziende presenti sul territorio e saranno privilegiati i settori che tutelano l’ambiente e la salute dei nostri cittadini. Coloro che vorranno investire nel settore agricolo saranno i primi ad essere ben accolti da questa amministrazione. Presto, infatti, saranno pronte le modifiche dello Statuto per la consulta sull’agricoltura. Noi abbiamo sempre espresso le nostre perplessità rispetto alle fonderie Pisano e non abbiamo avuto alcun ostacolo rispetto a questa visione, anzi abbiamo agito sempre di comune accordo».
L’8 dicembre l’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) pubblicava il rapporto Land recygling in Europe, sui benefici della riconversione dei siti abbandonati, nell’ottica di diminuire il consumo di suolo e di godere dei benefici dell’economia circolare verde; ciononostante, è cronaca recente che, nell’ultimo consiglio comunale monotematico su area di crisi industriale, maggioranza e opposizione abbiano votato separatamente due mozioni apparentemente simili, entrambe tese a scongiurare l’insediamento di produzioni potenzialmente inquinanti. Beghe o tranelli?