Programmare i sogni
La delibera 7 della giunta comunale, in piccolo, potrebbe segnare un passo importante nell’evoluzione amministrativa di Battipaglia: la regolamentazione della programmazione degli eventi. Lo scotto della sessione natalizia, andata decisamente male, potrebbe essere stato lo sprone necessario verso una corretta evoluzione amministrativa che preveda la razionalizzazione delle poche risorse – non certo economiche, ma piuttosto associative – disponibili.
A questo punto, sappiamo che la programmazione non è utopia. Non ci resta che superare lo scoglio di doversi scottare prima di correre ai ripari.
Bene o male, infatti, si sa che, tra maggio e giugno, comincia la stagione balneare: non è un evento inatteso o fortuito. Di certo non si può far finta di non conoscere la situazione del comparto del turismo balneare costiero e della relativa situazione territoriale. E, proprio perché ci vuole onestà intellettuale, è altrettanto certo che non è concepibile una soluzione degli annosi problemi del litorale battipagliese nel giro di qualche mese.
La depurazione delle acque che convergono a mare, la caotica aggressione edilizia al litorale, opere di urbanizzazione secondaria inesistenti o incomplete: queste non sono cose risolvibili nell’arco di qualche mese neanche in tempi economicamente floridi. I problemi creati e incancreniti nel tempo necessitano di archi temporali, risorse economiche e decisioni politiche di notevole portata.
La commissione straordinaria cercò di porre rimedio ad alcune situazioni, andando alla radice dei singoli problemi. Dopo un lungo lavoro, si arrivò a determinare un principio tanto semplice quanto essenziale: la corresponsabilità. In quel caso particolare venne affrontato il tema del fiume Tusciano, investendo delle proprie responsabilità tutti i comuni che vengono attraversati dal fiume che poi sfocia nel mare battipagliese: ognuno dei comuni deve responsabilmente controllare la regolarità degli scarichi all’interno del fiume. Programmazione e corresponsabilità, quindi, per cercare di risolvere i problemi alla radice.
Programmazione, corresponsabilità e compartecipazione, d’altro canto, sono i principi che sono anche alla base della stesura delle linee guida del Piano urbanistico comunale, recentemente definito come un libro dei sogni. Avere un litorale che si configura come luogo decisionale di pochi e scollegato dalla città determina un generale disinteresse.
La situazione attuale in cui versa il litorale – nella sua complessità di attori e attività – determina un’amara differenza con quelle che sono le linee guida del Puc: purtroppo, però, non sembra essere il Puc un libro dei sogni, bensì sembra che la realtà sia un brutto sogno.
Vi è una stagione balneare e turistica alle porte. E vi sono dei principi da riprendere: compartecipazione, corresponsabilità e, soprattutto, programmazione. Sarebbe auspicabile che la comunità locale desse fondo a tutte le proprie energie producendo un programma di eventi culturali e aggregativi di rilievo che unisca le esigenze imprenditoriali e del divertimento alla necessità di impiantare nuovi modi di vivere ed aggregare persone.