Un ramoscello contro i pregiudizi


È una domenica mattina soleggiata come tante altre, a Battipaglia. Eppure, sul sagrato di Santa Maria della Speranza, si respira un’atmosfera diversa, e non soltanto perché i cristiani festeggiano la domenica delle palme. Davanti al portone della chiesa, infatti, ci sono nove giovani nordafricani di fede islamica, guidati dall’imam della moschea di via Ripa, Abderrahim Lharoui, e dal portavoce dell’associazione “Fratellanza musulmana”, Eugenio Sharif Mastrovito, che offrono, in segno di pace e rispetto, dei ramoscelli d’ulivo ai battipagliesi usciti dalla chiesa. Pochi minuti prima, l’imam e Mastrovito sono stati ricevuti dal parroco di Santa Maria della Speranza, padre Vincenzo Sirignano, e il ramoscello l’hanno consegnato pure a lui: lo stimmatino ha ricambiato con abbracci, baci e sorrisi.
I nove giovanissimi musulmani vivono all’interno della comunità alloggio “Obiettivo Futuro”. I ramoscelli li hanno comprati dagli scout del gruppo Agesci Battipaglia I, che ogni anno organizzano una vendita per autofinanziarsi. L’idea nasce da un percorso condiviso: «Coi ragazzi del clan – spiega il capoclan Valerio Giampaola – e con Eugenio stiamo portando avanti un percorso d’integrazione culturale incontrando le varie comunità, e da gennaio uno di questi ragazzi, un 17enne musulmano della Guinea, viene al gruppo scout».
E Mastrovito aggiunge: «Vogliamo favorire uno scambio, perché è sufficiente tendere una mano per scoprirsi più uniti». Sulla stessa lunghezza d’onda l’imam: «Abbiamo voluto donare i ramoscelli perché è giusto fare gli auguri in un giorno di festa, e noi siamo musulmani in un Paese cattolico». Parla di pace, Lharoui, che guida una comunità che, nel giorno sacro del venerdì, raduna 150 fedeli: «L’Islam predica la pace; è scritto nel Corano». Su ogni fronda d’ulivo, c’è un biglietto: “La Pace sia con voi”, scritto in arabo e in italiano. La lingua dell’amore è universale.

Foto Ermanno Fiore

24 aprile 2017 – © Riproduzione riservata
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