Cave verdi, salvo proroga


Finalmente ci risiamo! Le cave di Battipaglia verranno messe a posto, e da esse nasceranno giardini e boschetti con tanti fiorellini. O almeno così si spera. Ossia si spera che non vada così come finora è andata per tanti altri progetti simili.
Le cave sono il metaforico sfondo di Battipaglia, che, percorrendo l’autostrada, cominci a vedere in lontananza sin da Pontecagnano e ti abbandona solo poco dopo Eboli. Un confine mangiucchiato e lasciato lì, come un lauto pasto di cui sono rimasti solo gli scarti.
Nel bene o nel male, le cave hanno alimentato l’edilizia battipagliese nel suo ventennio più florido. Ora pare che più spesso alimentino il fango che riempie strade, tombini e canali della parte di città a loro più vicina.
E puntuali, come una copiosa pioggia autunnale, ad ogni tornata elettorale sono arrivate le promesse: quante volte avremo sentito annunci roboanti sull’ambiente, tra le parole più citate nelle campagne elettorali locali, per poi ridurre la tematica a un misero Carneade qualsiasi.
Nessuno se ne risenta: non v’è giudizio, quanto più descrizione. Non vi può essere giudizio perché bisognerebbe giudicare intere generazioni d’una cittadinanza poco attenta ai propri diritti di vedere riqualificate le aree di cava a fine attività. Fine attività? Salvo proroga. Salvo ulteriore proroga. Salvo cavillo. Salvo proroga per continuare ad estrarre per fare poi una migliore riqualificazione. Salvo ulteriore proroga. E così via.
È più interessante, perciò, comprendere l’indirizzo complessivo che si vuole dare al territorio d’ora in avanti: saranno mesi ed anni determinanti. Ossia futuro: un altro Carneade qualsiasi. Quell’opera di riconversione, che altrove hanno eseguito durante la crisi, Battipaglia si ritrova a farla ora. Chi non ha ben chiaro il peso delle decisioni e degli indirizzi che dovrà prendere e far rispettare, non ha ben chiari i tempi che stiamo vivendo. Dove il paesaggio e il territorio possono essere immagine e volano o possono essere pessima immagine e costi per molti comparti economici qui operanti.
In questi giorni trapelano indiscrezioni circa un progetto di riqualificazione di una porzione delle cave depositato al Genio Civile di Salerno: un parco verde che s’estende sui colli tra Battipaglia ed Eboli. L’ultima cocente delusione o il cambio di passo per Battipaglia, lo si vedrà.
Sta di fatto che questi tempi richiedono una nettezza di posizione. Sia da parte di chi amministra che da parte di chi utilizza questi territori. Nell’ambito della legalità, ogni scelta consentita è giusta. Ma il tempo trascorso nella bulimia del “passa oggi che viene domani” ormai è condannato a rapida morte. E questo tempo, quello dell’informazione e dei cittadini attivi, ha bisogno di chiarezza. Dentro o fuori. Cave fino a spianare tutto o riqualificazione. Che decisione sia. E non ci si nasconda più dietro i “salvo proroga”.

5 maggio 2017 – © Riproduzione riservata
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