Battipaglia social

Il ruolo dei social media ha senza ombra di dubbio rivoluzionato il modo di comunicare e di rapportarsi di ogni generazione. Dai grandi ai piccoli utenti, chiunque abbia creato un proprio profilo su un social network ha potuto fare esperienza di come la velocità e la facilità di contatto siano diventati fattori essenziali nelle interazioni di ogni giorno. Milioni di persone connesse simultaneamente e milioni di possibilità di scambio e  di contatto fanno si che, nel bene e nel male, chi partecipa alla vita in rete possa anche da lontano sentirsi vicino a familiari, amici e conoscenti.
L’immediatezza e l’estrema capacità del sistema di connettere le persone anche in relazione a interessi, hobby e passioni che si accomunano nei numerosissimi gruppi oramai presenti nei più popolari social network sono riusciti, nel giro di pochi anni, ad annullare il concetto di distanza fisica un tempo determinante nella costruzione dei rapporti sociali: nasce cosi anche una nuova possibilità di dialogo e di confronto in tutti gli ambiti, comprese le istituzioni. Anche la comunicazione pubblica, infatti, non si è sottratta. Oggi è noto come enti, comuni e personaggi politici posseggano dei propri profili attraverso i quali comunicano appunto le linee guida della propria agenda politica come pure del proprio pensiero, aprendo un dialogo libero con gli utenti che in prima persona possono porre domande ed aprire dibattiti interessanti.
Seguendo questa scia, sono nati numerosi gruppi di persone che, desiderando vivere ancora più da vicino la città, hanno creato dei gruppi tematici ad hoc, ai quali partecipano più o meno attivamente confrontandosi su varie problematiche che affliggono la città cosi e scambiandosi pure informazioni utili e buone notizie che la riguardano. Alla stregua di tanti comuni grandi e piccoli, pure Battipaglia ha visto nascere gruppi ad essa dedicati, moderati da cittadini che vogliono condividere frammenti della vita della città insieme agli altri.
Ed è così che nei gruppi compaiono vecchie foto della città e personaggi illustri d’epoca, ricordati per la loro personalità o per le opere che hanno contribuito a farla crescere. In essi troviamo ancora informazioni su eventi utili, attività sportive, programmi di associazioni che contribuiscono a creare momenti di coesione in una città che dimostra cosi di possedere un potenziale eterogeneo che, seppure nelle difficoltà, riesce a venire incontro alle necessità  di chi la abita.
Talvolta, però, accade che il senso di appartenenza e l’affetto per il luogo al quale si appartiene non siano espressi nei termini che di consuetudine dovrebbero caratterizzare le buone relazioni sui social: giorno per giorno infatti si sta materializzando un vero e proprio galateo che consente agli utenti di poter utilizzare le buone maniere anche in contesti nei quali non si conosce chi si ha di fronte, cosa che invece stimola e deresponsabilizza quelli che sono stati definiti i “leoni da tastiera” che sfruttano proprio il fatto di non trovarsi apparentemente in un luogo fisico e con persone conosciute per esercitare una confidenza o delle espressioni non consone alle vita di relazione in un gruppo seppur virtuale.
Ciò può trasformare il meccanismo virtuoso dello scambio di informazioni in un circolo perverso nel quale lo scopo non è contribuire al dialogo, bensì minare le sue basi. Sia per esibizionismo che per mancanza di doti relazionali o per la possibilità di irrompere e dire la propria anche essendo fuori luogo, ogni giorno di più si può effettivamente comprendere come si vada sempre di più verso un pensiero che interpreta la libertà di vivere in rete non solo come libertà fisica o economica di poter accedere ad un servizio bensì come responsabilità che deriva dall’utilizzo di esso, per poterlo usare nella reale libertà, che non è quella di affermarsi a tutti i costi, ma di portare avanti un dialogo rispettoso ed interessato alle altrui opinioni.

5 maggio 2017 – © Riproduzione riservata
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