L’assessore Napoli a tutto campo

Intervista all’avvocato che in giunta prende il posto di Marco Onnembo. Commercio, agricoltura, attività produttive e turismo all’insegna dell’ascolto
Nei giorni scorsi, la maggioranza Francese ha scelto il nuovo assessore. Francesca Napoli ha le deleghe al commercio, all’agricoltura, al Suap, alle attività produttive e al turismo. Classe 1974, la Napoli pratica da 15 anni la professione di avvocato, con una spiccata propensione per il diritto minorile e familiare. Alle amministrative dello scorso anno s’è candidata nella lista Tozzi sindaco, ottenendo 421 preferenze. Inizialmente rimasta fuori dal consiglio comunale, subentrò proprio a Tozzi, che aveva accettato l’incarico di vicesindaco. A lei, nel civico consesso, subentrerà Gemma Caprino.
Nero su Bianco ha fatto una chiacchierata col nuovo volto della giunta Francese.

Da consigliere comunale ad assessore: che cosa cambia per Francesca Napoli?
«Su questo passo, mi sono fatta moltissime domande. Mi chiedevo se, accettando, avrei rispettato o no la volontà degli elettori che m’hanno votato per stare in consiglio comunale. Ho pensato, però, che, in questo modo, avrei potuto operare in prima persona al servizio della mia città, e poi gli elettori avrebbero potuto fare le proprie valutazioni osservando il mio operato sul campo. Di sicuro ho pensato molto a chi mi ha votata: d’altronde, quando m’ero candidata al consiglio comunale, non avrei mai pensato di riuscire a essere eletta, ed è grazie a chi m’ha dato la propria preferenza che m’è andata bene. Questi sono stati i criteri che mi hanno guidato nella scelta».

Scelta difficile, visto che in principio non sembrava propensa ad accettare l’incarico. Cosa l’ha spinta a cambiare idea?
«Inizialmente non dico d’aver rifiutato, ma di sicuro avevo pensato molto seriamente di non accettare l’ingresso in giunta. Se ho cambiato idea, è stato a causa di tre fattori fondamentali: la fiducia da parte del sindaco Cecilia Francese, che ha premuto tanto affinché io rispondessi positivamente; la compattezza di “Tozzi sindaco”, il gruppo consiliare al quale appartengo; il supporto di tutti i consiglieri di maggioranza. D’altronde, cambia molto: sei maggiormente coinvolto in prima persona. L’assessore è obbligato a darsi da fare ancor di più rispetto a un consigliere comunale».

Tante deleghe, e per ognuna c’è qualche bella grana da sbrigare. Quella vocazione commerciale, che aveva reso grande Battipaglia, ora pare stritolata dai centri commerciali e dalla crisi. Cosa farete per i negozi cittadini?
«Passeggiando per le vie della città, ho notato che sono tantissime le saracinesche abbassate. Naturalmente ora devo guardare al fenomeno con occhio critico, e per far questo devo ascoltare chi è parte attiva del settore. Proprio per questo, incontrerò i rappresentanti e i membri delle associazioni di categoria: mi pare un passo fondamentale per capire quali siano le loro esigenze. Sarebbe utopistico provare a contrastare i centri commerciali che sono figli dei tempi. Credo che Battipaglia debba rispolverare e rinnovare quel grande progetto del centro commerciale naturale. Si tratta d’un consorzio di commercianti, che si riuniscono al fine di cercare di creare e specializzare una zona della città. D’altronde, è triste dirlo, ma i centri commerciali sono diventati dei veri e propri fulcri d’aggregazione sociale: dà l’idea d’una società volta al consumo. Allora noi dovremmo valorizzare gli spazi della città insieme agli esercenti per creare una forza attrattiva. E poi dovremmo lavorare pure sull’attaccamento alla città, perché è un discorso d’affezione e aggregazione. Si tratta d’accogliere anziché andare…».

C’è anche il commercio mercatale. Sul mercatino rionale incombe la realizzazione del nuovo commissariato. Per quel che riguarda il mercato del Pastena, c’è una proposta di centro commerciale. Come s’affronteranno i cambiamenti?
«Ho cominciato a interloquire coi comunali degli uffici preposti. Credo che, a maggior ragione adesso, l’area mercatale nei pressi del Sant’Anna vada ridisegnata e regolarizzata: bisogna rivedere i permessi. E poi di sicuro l’area va ristretta, anche perché ci sono un bel po’ di posti vuoti che quotidianamente vengono assegnati agli spuntisti. In quest’ottica, è fondamentale predisporre bandi su bandi, e per i posteggi fuori dalle aree mercatali le procedure sono già state avviate e stiamo raccogliendo le richieste. Per quel che riguarda il “Pastena”, invece, ci stiamo lavorando, ed è ancora troppo presto per parlarne».

Ha pure la delega al Suap e alle attività produttive. In attesa della sentenza del Consiglio di Stato sul caso Agrifina, che dovrebbe arrivare a ottobre, rimane irrisolto il nodo del recesso dal Consorzio Asi, che ha portato il Suap a un vero e proprio blocco dei nulla osta: come risolverete la faccenda?
«Stiamo lavorando insieme al Consorzio Asi a una bozza di protocollo d’intesa che ci traghetti da questa situazione di stallo fino alla sentenza. Stiamo valutando una bozza di protocollo d’intesa per capire come comportarci fino al fatidico pronunciamento. La mia posizione, che è la stessa dell’amministrazione, è che dal Consorzio Asi siamo usciti: ora siamo totalmente indipendenti su questo piano».

E poi c’è l’agricoltura, e alle porte la predisposizione del nuovo Puc. Nelle linee guida di Massimo Alvisi, s’invocava un freno all’avanzata inarrestabile dell’agricoltura intensiva e delle serre. Si parlava addirittura di vertical farm…
«Stiamo valutando attentamente ogni elaborato che abbiamo trovato. È ancora troppo presto per pronunciarsi nel merito, ma posso assicurare che quest’amministrazione non intende affatto abbandonare le linee precedenti: vogliamo semplicemente studiarle».

Delega al turismo. Per il decimo anno, Battipaglia si ritrova il divieto di balneazione. Cosa farete?
«Anche in questo caso, voglio ascoltare gli operatori del settore, ed è per questo che al più presto ci incontreremo e le decisioni che prenderemo saranno consequenziali a quell’incontro: sono loro che lavorano in quel campo».

Da consigliere comunale, però, lei ha seguito attentamente il mastodontico progetto di ripascimento del litorale, quello dei pennelli a “t” in acqua, chiedendo che Battipaglia lo fermi…
«E il rischio non è ancora scongiurato. Il problema è che, negli anni precedenti, c’è stato molto disinteresse sulla tematica a livello comunale. Abbiamo iniziato a ragionare e, dopo che s’è mosso il Comune di Capaccio, abbiamo lavorato per avere una visione globale, acquisendo la relazione di Franco Ortolani. Siamo cerniera tra la costiera amalfitana e la cilentana: vogliamo ancora cementificare o creare un nuovo tipo di turismo? Io credo che la ricetta migliore per porre un freno all’erosione vada ricercato nella bonifica dei fiumi e nell’arretramento delle strutture».

Un’altra domanda all’ex consigliere: come si spiega le fibrillazioni che di tanto in tanto si verificano tra i gruppi consiliari?
«Per quel che riguarda me, io sono un assessore del gruppo Tozzi sindaco, eppure la stima l’ho ricevuta da ogni singolo consigliere di ognuno dei gruppi della maggioranza…».

Il messaggio dell’assessore Napoli ai cittadini?
«Voglio dare al mio assessorato un’impronta di prossimità rispetto alle categorie e agli operatori dei settori: nella casa comunale, hanno un punto di riferimento. Mettiamoci uno affianco all’altro, e cerchiamo di fare qualcosa di bello per la nostra città!».

1 giugno 2017 – © Riproduzione riservata
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