Il popolo c’è! La politica?

[di Francesco Bonito]


Millecinquecento battipagliesi in corteo sono un lusinghiero risultato per il comitato contro l’impianto di compostaggio, un segnale incoraggiante per la città. Diffidate dei disfattisti seriali, quelli che godono nel piangersi addosso e nel declassare Battipaglia al rango di “paese sfortunato”. La manifestazione del 22 settembre scorso ha dimostrato che i cittadini hanno capito il pericolo che incombe su Battipaglia: l’ennesimo impianto per il trattamento dei rifiuti, una enorme pattumiera che “tratterebbe” la frazione umida e puzzolente di mezza provincia di Salerno, non può far dormire sonni tranquilli nessuno.
La risposta del popolo, quindi, c’è stata. Chi c’era ha visto famiglie intere partecipare per far sentire la propria voce. E la politica? Era presente, era anche sul palco. Ma possiamo dire che stia lottando o che lotterà con la stessa determinazione? La risposta ce la darà il risultato.
Chi ha ascoltato gli interventi a chiusura della manifestazione è rimasto perplesso: la portavoce del comitato ha ovviamente spiegato con forza e argomenti le conseguenze deleterie per la città, denunciando pure il ritardo e l’inconcludenza dell’azione amministrativa. Lo stesso hanno fatto la sindaca Francese e il leader dell’opposizione Motta. Sì, avete letto bene, entrambi: chi più arrabbiato, chi più rassegnata.
Spero di sbagliarmi, ma la sensazione è che si attenda con ansia che arrivi “dall’alto” un provvedimento o un fatto che renda definitivamente impossibile opporsi all’istallazione del nuovo impianto; a quel punto in molti si sentiranno sollevati, rapidamente l’inazione di ieri e la rassegnazione di oggi potranno trasformarsi in vittimismo o in scarica barile. “Non ci possiamo fare più niente, ce l’abbiamo messa tutta, è stata colpa di…”, questa sembra essere la frase che qualcuno spera di poter pronunciare presto, per scrollarsi di dosso le responsabilità e la pressione dell’opinione pubblica. Come ai tempi del Cdr o di altre debacle della politica nostrana.
L’accorato invito alla sindaca e al consiglio comunale è di fare di tutto per salvare la città che Francese, Motta e gli altri consiglieri certamente amano. Occorre mettere in campo ogni risorsa, soprattutto le giuste competenze e le relazioni politiche, le proprie e quelle di chi è vicino alla nostra comunità. I battipagliesi si sono espressi, tocca a chi li rappresenta rispettare la volontà popolare e portare a casa il risultato. Non si chiede ai politici di essere migliori dei cittadini, ma almeno di essere alla loro altezza.

6 ottobre 2017 – © Riproduzione riservata
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